Buchi nel deserto di Louis Sachar
Il Battello a Vapore (2018) | 266 pagine | 12 Euro
Holes #1
Stanley è un bravo ragazzo, per questo nessuno si aspettava che rubasse delle costose scarpe da ginnastica destinate a una raccolta fondi per i senza tetto. E infatti non è stato lui, gli sono praticamente cadute in testa. Ma nessuno gli crede, così viene mandato a Campo Lago Verde, un riformatorio a cielo aperto dove i giovani malfattori vengono puniti con il duro lavoro fisico. Nonostante il nome faccia pensare a un bosco lussureggiante, quello è solo l'ultimo lascito di un passato più florido: il luogo è sperduto nel nulla e per chilometri non ci sono altro che terra nuda e animali velenosi. I ragazzi devono scavare un buco ogni giorno, sotto al sole cocente. E così un giorno dopo l'altro, per mesi, fino alla fine della condanna. Pensano che sia solo una punizione, un modo per temprare il carattere, ma non sanno che quei buchi vengono scavati per un motivo ben preciso e che sotto quella terra arida potrebbe nascondersi qualcosa di prezioso.
Recensione
Il protagonista è Stanley, un bravo ragazzo, cicciottello, un po' solitario e vittima preferita dei bulli, con una famiglia non molto ricca ma amorevole. Il padre è sempre alle prese con nuovi esperimenti, nella speranza di fare la scoperta che li porterà finalmente alla ricchezza ed è convinto che prima o poi risolverà tutti i loro problemi economici. Quando inizia la nostra storia sta cercando un modo di riciclare le suole delle vecchie scarpe da ginnastica. Per questo quando Stanley si vede cadere in testa delle scarpe super puzzolenti, pensa proprio che sia un segno e che saranno utili al padre. Invece in un attimo viene arrestato con l'accusa di furto, perché quelle scarpe appartengono a un famoso campione e dovevano essere vendute all'asta. Inutili le sue proteste. Nessuno gli crede. Finisce così al Campo Lago Verde. Il nome non c'azzecca proprio niente. Un incubo pedagogico, da denuncia immediata. Roba che neanche nei carceri di massima sicurezza. Roba che ci manderei giusto chi tortura i cagnolini, per quanto il trattamento è duro e insensatamente violento. I ragazzi vengono costretti a passare le giornate nel deserto, con poca acqua, cibo scarso, caldo cocente, con il rischio di essere morsi da ragni, lucertole, serpenti e scorpioni. E stanno lì a scavare, scavare, scavare, tutto il giorno e senza senso apparente. Servizi sociali?? Tribunale dei minori?
Di questo libro mi sono piaciute tre cose in particolare. La prima è il percorso formativo che Stanley affronta nel corso della storia. Non grazie al campo di prigionia in cui si trova o alle regole imposte da chi lo gestisce, sia chiaro, ma grazie a se stesso, alla sua forza, alla sua tenacia e soprattutto all'amicizia con gli altri ragazzi del campo, in particolare con Zero. Che poi è la seconda cosa che mi è piaciuta tanto. Zero è adorabile. Un ragazzino che ha avuto una vita difficile, rimasto solo al mondo. Nessuno si è mai preoccupato di lui, non sa nemmeno leggere o scrivere, non ha ricevuto un'istruzione adeguata, è stato totalmente abbandonato a se stesso e lui non si è fidato di chiedere aiuto alle istituzioni. Nonostante tutto quello che patito, è un tesoro. La terza è la storia parallela che ci viene raccontata, una storia ambientata cento anni prima e che ha per protagonista una famosa criminale che ha vissuto da quelle parti. La sua storia si collega a quella di Stanley non solo per quel luogo, che hanno condiviso in momenti diversi, ma perché le leggende di famiglia raccontano che sia stata proprio lei a derubare un suo antenato tanto tempo prima, gettando la famiglia in una crisi economica da cui non si sono mai più ripresi. Un espediente narrativo davvero ben riuscito!
Questo libro mi è piaciuto molto di quello che pensavo. L'ho finito in un lampo e mi ha colpito molto. Ho scoperto con piacere che esiste una companion novel incentrata sul personaggio di Ascella, uno dei compagni di prigionia di Stanley. É uscito anche in Italia, sorprendentemente, e si intitola Un gioco da ragazzi. Se vi interessa, io ve l'ho detto. Io sicuramente lo devo recuperare. Vi farò sapere se è all'altezza!
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