Logo-blog-6

martedì 28 giugno 2016

RECENSIONE: L'oracolo nascosto - Rick Riordan

Titolo: L'oracolo nascosto (Le sfide di Apollo #1)
Titolo originale: The Hidden Oracle
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
Pagine: 343   
Prezzo: 18 Euro
Anno: 2016 

Trama: Per un immortale non c'è condanna più crudele che diventare un mortale, eppure Apollo è riuscito a meritarne una ancora peggiore: non solo è precipitato dall'Olimpo a Manhattan in un cassonetto della spazzatura, ma si è ritrovato nelle sembianze di un goffo sedicenne di nome Lester Papadopoulos! Questa è la punizione che attende chi fa infuriare il potente Zeus. Il dio della poesia, della musica e del sole, tuttavia, è più che mai determinato a riconquistare bellezza, fascino e addominali a tartaruga. Così, in compagnia della nuova amica Meg, si avventura pcr le strade di New York, alla ricerca di Percy Jackson, l'unico che può aiutarlo.

Recensione
Nessuno è immune alla furia Zeus. Lo sa bene Apollo, che è stato condannato dal padre a vivere come un mortale per redimersi delle sue colpe. Qualcuno dovrebbe dire a Zeus che sarebbe ora di variare le sue punizioni, no? Questa è la terza volta che Apollo viene costretto a subire questa tortura. Un umano? Lui? Ma il dio del sole non si lascia certo scoraggiare per così poco. Ricoperto di rifiuti dopo un atterraggio infelice, solo, senza poteri.. bè, chiunque si preoccuperebbe. Soprattutto visto che da mortale risponde al nome di Lester Papadopoulos. Ma non lui. Lui sa esattamente cosa fare: cercare Percy Jackson. Lui saprà condurlo al Campo Mezzosangue e una volta lì in qualche modo capirà cosa fare. Che sarà mai? Ma prima di riuscire a trovare Percy, qualcun'altro trova lui: due tipacci che sembrano essere stati mandati appositamente per accoglierlo. E non con una ghirlanda di fiori. Apollo si salva solo grazie all'intervento provvidenziale di Meg, una semidea ignara delle sue origini, che da quel momento diventa la sua compagna d'avventure. Quale sarà il destino di questa coppia legata da un'improbabile alleanza? 

Wow. Non saprei come altro iniziare questa recensione. Rick Riordan ha un dono straordinario: è uno dei pochissimi autori capaci di non deludere mai i suoi lettori. Dopo tanti anni e tanti libri si potrebbe pensare che ormai la serie abbia perso smalto e originalità, come capita spesso, ma non lui, non questa serie. Riordan è capace di dare alle sue storie nuova vita ogni volta, senza mai cadere nella banalità, arrivando a farci dubitare di ogni certezza. Questo attesissimo libro riprende le vicende di Percy Jackson e dei semidei greci e romani da dove li avevamo lasciati dopo Il sangue dell'Olimpo, volume conclusivo di Eroi dell'Olimpo. Certo la storia si era conclusa, ma troppe questioni erano rimaste in sospeso, in primis il destino di Leo, creduto morto dagli amici. Rick non poteva certo abbandonarci così! Questo libro risponde a molti di quegli interrogativi, ma ne apre altrettanti, e ben più problematici, pronti ad accompagnarci per molto molto tempo. Il protagonista stavolta non è un giovane semidio, ma un dio, Apollo, privato per punizione dei suoi poteri da Zeus e spedito tra i mortali. Di Apollo ci siamo già fatti una chiara idea durante la serie, grazie alle sue molteplici apparizioni. Sicuro di sè, egocentrico, prima donna in tutto per tutto, Apollo è una star e si è sempre premurato che tutti lo sapessero. Questo l'ha messo nei guai svariate volte, ad essere sinceri, ma una delle grandi qualità di Apollo è che riesce sempre a cavarsela senza fare ricorso alla forza. Non è un tipo violento nè un guerrafondaio, non brilla nei corpi a corpo, ma se la cava sempre sfruttando i suoi doni, la musica, la poesia, l'ingegno. Ti raggira a colpi di rima baciata lol Riordan ha scelto uno dei suoi personaggi più divertenti e carismatici. Mentre conosciamo già piuttosto bene il nostro protagonista, chi lo affiancherà nella sua avventura è un personaggio nuovo. Si chiama Meg, ha dodici anni, ed è una giovane semidea che vive per strada, ignara delle sue origini. Meg si dimostra subito una ragazzina piena di risorse e dal carattere forte. Vivere per strada l'ha fatta maturare in fretta e le ha insegnato a cavarsela da sola nelle situazioni più disperate, in fondo però ha mantenuto un lato ancora fanciullesco e ingenuo. Sa di avere dei poteri, e sa usarli anche piuttosto bene, ma non ha mai scoperto da cosa dipendessero. Il primo incontro tra Meg e Apollo non è dei migliori, ma finiranno per andare d'accordo, a modo loro. Apollo si sta lamentando perchè saranno almeno dieci righe che non parlo di lui, quindi torniamo su di lui, prima che si arrabbi lol Dicevamo, ritrovarsi a vivere tra i mortali, senza poteri, per Apollo è una vera tortura, ma non è la prima volta che gli capita, quindi sa perfettamente cosa deve fare: deve legarsi ad un semidio e affrontare ogni prova che il suo nuovo padrone gli affida. Facile. Ma prima di tutto ha bisogno di un luogo sicuro e di aiuto. Tutto questo lo porta dritto dritto da una nostra vecchia conoscenza: Percy Jackson. Non neghiamolo, noi tutti sappiamo bene che questo nuovo libro ha dei nuovi protagonisti, ma fin dalla prima pagina non facciamo altro che aspettare con ansia che qualche vecchio personaggio faccia capolino. Vi rassicuro, sarete felici di quel che vedrete, ma dovrete essere pazienti. Il Campo mezzosangue è semivuoto: non è estate, quindi la maggior parte dei semidei è altrove, impegnato a scuola, o si è trasferito al Campo Giove, o è in giro per un motivo o per l'altro. Conosciamo quindi una nuova generazione di semidei pronti a salire alle luci della ribalta. I semidei con cui siamo più in contatto sono ovviamente i figli di Apollo, Austin, Kayla e Will. Si, lo so, calmate gli animi. Dove credete che possa andare Will senza Nico? Sarete felici di sapere che anche lui è molto presente e che ci delizierà con alcune scene che faranno letteralmente impazzire le fan della ship Solangelo. Ci sono poi due nuovi semidei internazionali: Paolo, brasiliano, figlio di Ebe, e Chiara, italiana, figlia di Tyche. E poi Damien, figlio di Nemesi, Sherman, figlio di Ares, Billie, figlia di Demetra e molti altri. Li lascio scoprire a voi! Li adorerete! La trama di questo primo capitolo della nuova serie ruota, come potrete intuire dal titolo, intorno agli oracoli, che dopo la guerra contro Gea hanno interrotto ogni connessione lasciando i semidei senza profezie. E sapete bene che senza profezie non possono esserci missioni. E le sparizioni che hanno coinvolto alcuni semidei del campo, volatilizzatisi nel nulla in modo misterioso, ne richiederebbe una decisamente. Ci saranno nuovi inquietanti antagonisti provenienti dalla mitologia greca e romana, uno in particolare sarà avvolto nel mistero fino alla fine e vi farà venire i brividi. I colpi di scena saranno entusiasmanti, inaspettati e vi faranno saltare sulla sedia!  Ma non voglio svelarvi troppo. Vi dirò solo una cosa: da questo libro emerge qualcosa di talmente grosso e importante da farci rivalutare molti degli eventi passati. Questo libro riscrive la storia. Se Riordan aveva pensato a questo fin dall'inizio è un genio del male. Se è un'idea che gli è venuta in seguito, è un dannato sadico lol Spero di avervi incuriosito! Questo libro merita! *w*   

  Imperdibile!

Se devo essere completamente onesto, devo confessare un'altra cosa: tutti gli dei hanno paura della morte, anche quando non sono inscatolati in forma mortale. Potrà sembrare sciocco. Siamo immortali. Ma come potete vedere, l'immortalità può essere tolta. (Nel mio caso tre volte.) Gli dei sanno cosa significa svanire. Sanno cosa significa essere dimenticati attraverso i secoli. L'idea di smettere di esistere ci terrorizza completamente. In effetti, bè, a Zeus non piacerà che io condivida questa informazione, e se lo dici a qualcuno, negherò di averlo mai detto, ma la verità è che gli dei sono un po' intimoriti nei confronti di voi mortali. Non importa quanti amici e parenti avete, la vostra misera vita sarà dimenticata in fretta. Come riuscite a superarlo?

sabato 25 giugno 2016

Rovigoracconta 2016

Avete presente quelle piccole cittadine un po' sperdute, circondate dalla campagna, in cui in sostanza non succede mai niente di che? Ecco, Rovigo è così. E' una delle città più vicine a me, ma l'ho sempre frequentata molto poco, non mi ha mai molto attratta. Per questo quando ho sentito parlare per la prima volta di Rovigoracconta ho accolto la notizia con una certa noncuranza, sicura che gli ospiti sarebbero stati giusto il cugino di Barbara D'Urso con la sua raccolta di poesie e l'autrice locale di libri erotici con il suo racconto del torrido amore tra un contadino e una ragazza di città a suon di cinghiate e balle di fieno. E invece! Che sorpresa! Rovigoracconta, festival dei libri, della musica e del teatro, tenutosi nella sua terza edizione a inizio maggio, mi ha davvero sorpreso! Sono stati quattro giorni di puro divertimento, con iniziative originali e incontri con autori conosciuti e apprezzati a livello internazionale! Un festival dedicato davvero a tutti, completamente gratuito, che ha accolto un pubblico entusiasta e variegato, che secondo gli organizzatori è stato quattro volte più numeroso di quello dell'anno precedente

Il festival è partito il 5 maggio e si è concluso l'8 ed è stato dato ampio spazio ai libri, alla musica e al teatro, ma non solo! Ci sono stati i festeggiamenti per gli 80 anni della squadra Rugby Rovigo, che proprio durante il festival ha giocato la partita che l'ha incoronata campione d'italia, trasmessa sul mega schermo nella piazza principale. Ci sono state molte iniziative organizzate per gli studenti delle superiori, incontri dedicati ad argomenti molto delicati, dalla mafia, all'ambiente, alla violenza, un concorso letterario, e per loro è stata inscenata anche una rappresentazione teatrale dell'attentato che nel 1982 ha scosso Rovigo, seguita da un incontro-dibattito. Le serate sono state allietate da concerti, come il particolare 'concerto disegnato' del cantautore Colapesce, che si è fatto accompagnare dall'illustratore Alessandro Boronciani, che realizzava illustrazioni sul momento, guidato dalla musica. Come non nominare poi la compagnia teatrale che nel bel mezzo della piazza metteva in scena il Macbeth in quindici minuti? 

C'era molto da vedere, ma la mia attenzione era attirata soprattutto dagli incontri con gli autori, non lo negherò. Ho partecipato all'evento sabato e domenica, gli ultimi due giorni, ed erano molti gli incontri a cui volevo partecipare, talmente tanti, in realtà, che alla fine non sono riuscita ad assistere a tutti lol Il primo (sotto il sole cocente) è stato Woody, Penelope e le persone a cui voler bene, un simpatico e frizzante reading di Federico Baccomo e Chiara Moscardelli. I due autori hanno letto stralci dai loro ultimi libri, rispettivamente Woody e Quando meno te l'aspetti (entrambi targati Giunti) accompagnati da un bel sottofondo musicale improvvisato dalla musicista Zoe Pia seguendo le loro parole. Non ho mai letto nulla di questi due autori, ma la loro simpatia e gli stralci che hanno scelto mi hanno assolutamente convinto a farlo. Più tardi mi sono spostata all'incontro Le forme dell'amore, il più atteso del festival da me, visto che tra gli autori a tener banco c'era Simona Sparaco, un'autrice che amo moltissimo e che seguo da anni. La sala, bellissima, era gremita. Lei e Stefano Piedimonte hanno parlato d'amore e dei loro ultimi libri, rispettivamente Equazione di un amore (Giunti) e L'innamoratore (Rizzoli). Dopo l'incontro però è arrivato il momento più emozionante per me. Grazie alla gentilissima Maddalena dell'Ufficio Stampa dell'evento ho potuto intervistare Simona Sparaco. Ero emozionatissima! Potete leggere qui qualcosa in più sull'incontro con Simona e la mia intervista (in palio ho messo anche una copia di Se chiudi gli occhi autografata, non fatevela scappare!). E' stato un momento che non dimenticherò! Inoltre mentre Simona firmava autografi ai suoi lettori ho potuto intervistare anche Chiara Gamberale. Doppia felicità! Sono state entrambe davvero carine. Anche per lei vi rimando all'intervista. Non seguo Chiara da altrettanto tempo, ma ho letto e apprezzato diversi suoi libri e sono felicissima di averla conosciuta *w* Mi ha colpito in particolar modo l'entusiasmo con cui parla del suo lavoro, con gli occhi che brillano. Si vede che ama moltissimo quello che fa e che ci crede molto.
Il giorno dopo ho sfidato di nuovo il caldo per partecipare ad altri tre incontri. Ma prima ho conosciuto Martina di Fantasie di Libri, con cui ho fatto una bella chiacchierata librosa. E' bello scoprire che anche vicino a me c'è gente che ama i libri! *w* Date un'occhiata al suo canale youtube! Passando agli incontri, il primo è stato Amare le donne, odiare le donne con Sara Rattaro, Francesca Visentin e Irene Cao che hanno parlato dei loro rispettivi libri, Splendi più che puoi (Garzanti) e la raccolta Io sono il Nordest (Apogeo). Incontro  tutto al femminile! Conoscevo Sara Rattaro per aver letto alcuni suoi lavori (anche se la sua ultima fatica ancora mi manca) e anche in questo caso dopo l'incontro ho potuto intervistare l'autrice. Se volete leggere l'intervista e saperne di più sull'incontro vi rimando al post che gli ho dedicato (anche qui c'è in palio un libro, Un uso qualunque di te, ancora per qualche giorno.) Che belle queste autrici, tutte brave, simpatiche e disponibili! :)  Ho fatto poi una capatina all'incontro La famiglia nell'Italia di oggi, dove Lorenzo Marone e Michela Marzano hanno discusso della cosidetta 'teoria del gender' e parlato dei loro libri, La tristezza ha il sonno leggero per lui (Longanesi) e Papà, mamma e gender per lei (Utet). Ho perso l'inizio, ma è stato un incontro molto interessante, in una sala gremita e molto interessata. L'ultimo incontro a cui ho assistito è stato quello dedicato ad Adesso, il nuovo libro di Chiara Gamberale, probabilmente l'incontro più atteso, organizzato nella piazza principale come evento di chiusura del festival. La nostra superstar! Chiara ha parlato a lungo del suovo libro e mi ha incuriosito tantissimo. E' stata divertente, ma anche molto profonda. Sono stati toccati un sacco di argomenti ed è stato estremamente interessante. In realtà, tutti gli incontri lo sono stati, non mi sono annoiata neppure un attimo durante questo festival! *w*

Ama quello che fai è stato lo slogan di questa edizione, e io ho assolutamente AMATO andare a Rovigoracconta. Un festival ben organizzato, riuscitissimo, originale, colorato e pieno di vita e di parole.
Un grazie speciale a Maddalena dell'Ufficio Stampa, a Chiara Gamberale, Simona Sparaco e Sara Rattaro per la gentilezza e simpatia! *w*