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venerdì 27 maggio 2022

RECENSIONE | Voce del mare di Natasha Bowen

Voce del mare di Natasha Bowen
Voce del mare #1
Mondadori (2022) | 252 pagine | 19,90 Euro
Copia digitale fornita dalla casa editrice

Simi un tempo era un'umana. Della sua vita mortale ricorda poco, ma si rifiuta di lasciare andare gli ultimi brandelli del suo passato, aggrappandosi ad ogni carezza ricevuta da mortale. Ora però è una Mami Wata, una sirena, figlia del mare e serva degli dei. Il compito che le è stato affidato, con le sue sei sorelle, è quello di assistere le anime degli sfortunati che trovano la morte in mare, gettati fuori bordo dalle navi cariche di schiavi dirette al Nuovo Mondo. Le recuperano, le onorano e le accompagnano nel loro ultimo viaggio. Un giorno però Simi commette un grave errore: salva un moribondo dal mare, infrangendo una delle più antiche leggi divine. Per fare ammenda dovrà partire per un viaggio pieno di pericoli  e insidie, affrontare un dio, salvare due gemelli rapiti e recuperare i preziosi anelli indispensabili per comunicare con Olodumare, il Creatore, l'unico che può concederle il perdono. Un lungo viaggio in cui non sarà sola...


Recensione

Quando ho letto nella stessa frase 'mitologia' e 'Sirenetta' mi sono detta che questo era proprio il libro per me. Fiabe e mitologia in un unico libro? Hai attirato la mia attenzione, baby. Voce del mare è un retelling della famosa fiaba della Sirenetta, fortemente influenzato dalla mitologia yoruba e totalmente incentrato sulla cultura africana. Si tratta del primo libro di una dilogia Young Adult, di cui speriamo di poter leggere prestissimo il seguito. L'autrice è un'afrodiscendente e ha cercato d'infondere in questo libro molti aspetti della cultura africana, che nell'immaginario collettivo ancora oggi resta arretrata e primitiva, mentre ha molto da offrire culturalmente. Sicuramente una premessa interessante, soprattutto visto che non si trovano molti libri sull'argomento nella letteratura per ragazzi.

La protagonista è Simi, una sirena decisamente diversa dalla Ariel della Disney, e non solo per la sua pelle scura. É una Mami Wata e ha un compito speciale, una missione che le è stata affidata dalla dea che l'ha trasformata in una creatura del mare: recuperare le anime di chi muore in mare. Siamo a metà del 1400, non c'è un grande traffico nello sconfinato oceano, ma le Mami Wata hanno a cuore le più grandi vittime del mare di quegli anni funesti: gli schiavi. Il libro è ambientato proprio nel periodo in cui è iniziata la tratta degli schiavi, quando persone innocenti venivano sradicate dalle loro vite e portate nel Nuovo Mondo, per essere venduti come lavoratori di fatica. Moltissime delle persone che venivano imbarcate finivano poi per morire in mare: tra malattie, assenza di cibo e acqua, punizioni estreme e perfino suicidio, secondo Wikipedia almeno il 15% dei deportati moriva prima di arrivare. Ed è qui che entrano in gioco le Mami Wata, che si prendono cura delle sfortunate anime, assicurandosi che proseguano il loro cammino, onorando la loro vita terrena. Ed è così che sarebbe finita anche la vita di Kola, se Simi non fosse intervenuta, salvandolo.

Il problema è che gli dei, come un po' in tutte le mitologie, legiferano a tutto spiano, creano leggi e codici di condotta per l'umanità intera, ma soprattutto per i loro servitori. Tra le regole che le Mami Wata devono rispettare ci sono 1. non interferire con gli umani e 2. mai innamorasi di un umano. Kola mette in crisi Simi su entrambi i fronti, ma mentre da un lato riesce a tenere i suoi sentimenti a bada, dall'altro non ha potuto evitare di salvarlo, mettendosi nei guai. I due insieme iniziano una lunga e travagliata avventura che ci accompagnerà per tutto il libro, mescolando creature folkloristiche e divinità a un pizzico di adrenalina.

Vi dirò la verità, la prima parte mi ha un po' annoiato e me la sono trascinata dietro un po' a fatica, ma poi appena ho ingranato è diventata una lettura molto piacevole. Non brilla per originalità, ha una struttura molto classica per uno young adult e non c'è niente nella trama che mi abbia davvero sconvolto o sorpreso, ma ci sono parecchi elementi degni di nota che mi hanno conquistato. Ogni volta che appariva un nuovo personaggio divino o una creatura mitologica andavo su wikipedia a leggere qualcosa di più, quindi possiamo dire che l'autrice è riuscita decisamente a incuriosirmi sull'argomento. Mi è piaciuto molto il binomio fiaba/mitologia. Ho amato la rappresentazione africana. Penso che sia una grande cosa che finalmente ci siano libri in cui i protagonisti hanno ogni sfumatura di colore, religione, cultura. Penso a tutte le persone nere che hanno amato la Sirenetta della Disney, con la sua pelle bianca e i suoi iconici capelli rossi, l'hanno amata, ma l'hanno vista lontana, mentre ora possono leggere la storia di una sirena dai capelli ricci e dalla pelle scura e ritrovarsi finalmente rappresentate, in ogni genere di storia. E non solo in questo libro, ma in tanti altri. Ne arrivano ogni giorno ed è bello che la nuova generazione di lettori possa godersi questo momento.

Voce del mare è sicuramente una lettura intrigante, in cui la mitologia e le fiabe si mescolano in modo sapiente. Non è particolarmente originale o brillante, ma è una lettura piacevole e intelligente, con buoni personaggi e una trama che funziona, e rielabora bene elementi provenienti dal folklore africano, aprendo una finestra su un mondo poco conosciuto. Sono molto curiosa di leggere il seguito!


Bellissimo!

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