Logo-blog-6

mercoledì 16 giugno 2021

RECENSIONE: Tutta colpa delle meduse di Ali Benjamin

Tutta colpa delle meduse di Ali Benjamin Il Castoro
Tutta colpa delle meduse di Ali Benjamin
Il Castoro (2017) | 318 pagine | 13,50 Euro
Autoconclusivo

Suzy non parla. Non che non ne sia in grado o che non possa farlo. Ma non vuole. Da quando la sua ex migliore amica Franny è morta misteriosamente durante una nuotata come tante, si è chiusa in un ostinato mutismo da cui si rifiuta di uscire fino a che non avrà una spiegazione. Come è possibile che Franny sia morta così? Come è possibile che una nuotatrice provetta come lei sia annegata? La mente curiosa di Suzy e il suo cuore ferito la portano ad una sola conclusione: Franny è stata punta da una rara medusa. Iniziano così le infinite ricerche e l'attenta selezione online di un esperto sull'argomento che possa aiutarla a sbrogliare il groviglio di domande e senso di colpa che si è intrecciato al suo cuore. E mentre cerca una risposta ripercorre la sua amicizia con Franny, la loro crescita, il loro allontanamento. Tormentata dal ricordo del loro ultimo terribile incontro, Suzy lentamente elabora il lutto attraverso ciò che le è più familiare: scienza, statistiche, ricerche.

Recensione

Uno dei temi più cari qui su I libri sono un antidoto alla tristezza è quello dell'elaborazione del lutto nei libri per ragazzi. É un argomento di cui abbiamo parlato tante volte, con tanti libri diversi, ma è un tema talmente delicato, talmente complesso, talmente ampio, che non si finisce mai di approfondirlo. Io stessa fatico molto ad elaborare il dolore, quindi quando incontro questo genere soffro sempre molto, ma credo che nei libri ci sia qualcosa di liberatorio e curativo e che leggere storie come questa in piccola parte aiuti lentamente a guarire e accettare il lutto. Vedere il dolore con gli occhi di un'altra persona sentendolo nostro è un modo di elaborarlo ma anche di affrontarlo quando una parte di noi continua a negare. Ogni volta che leggo un bel libro sull'elaborazione del lutto, mi sento come se una piccola cicatrice si chiudesse. Quasi come se fosse una mia personale terapia. 

La protagonista di questa storia è Suzy, una ragazzina vivace che legge molto, ama i numeri e le statistiche e conosce un sacco di curiosità del mondo. Per tanti anni ha avuto un'amica del cuore, Franny, con cui faceva tutto. La classica amica d'infanzia che ti porti dietro dall'asilo e diventa quasi una sorella per te. Le altre ragazze con il tempo avevano iniziato a parlare solo di vestiti, moda, ragazzi, a spettegolare, a bisticciare. Ma non loro. Loro continuavano ad essere le stesse di sempre, a giocare, a fare le sceme e divertirsi. Sempre insieme, non avevano bisogno di nessun'altro. Poi Franny lentamente è cambiata, è diventata proprio come le ragazze che criticavano sempre, e l'ha lasciata indietro, quasi imbarazzata di avere un'amica così infantile. La distanza tra loro è diventata immensa. E Suzy è rimasta sola, ferita. Poi Franny è morta.

Pensiamo sempre di avere tempo per rimediare a tutto, rimandiamo i chiarimenti e le scuse, ci diciamo che ci sarà tempo per riparlarne, ci sarà tempo per scrivere o chiamare, ci sarà tempo per sistemare agli errori... ma a volte non è così. Suzy si ritrova proprio a vivere questa situazione. Un lutto molto doloroso aggravato dai sensi di colpa perchè il suo ultimo ricordo di Franny, il loro ultimo incontro, è triste, rabbioso, assolutamente negativo. E anche la sua morte la fa molto arrabbiare. Il fatto di non capire, di non avere una spiegazione chiara e scientifica fa scattare qualcosa di potente nella testa e nel cuore di Suzy. Non può accettare che una cosa così tragica sia semplicemente successa. Non può accettare un semplice 'così è la vita' come spiegazione. La sua reazione è quella di chiudersi in un ostinato mutismo, mentre cerca fantasiose teorie sulla morte dell'amica fino a convincersi che è stata colpa della puntura di una rara medusa. 
 Il dolore può colpirci in mille modi, e in altrettanti possiamo combatterlo e guarire, a volte senza neanche rendercene conto. Questo è il suo modo di esorcizzarlo.

Il lutto è il tema centrale, ma non l'unico. Si parla anche di crescita, di come durante l'adolescenza ci si senta sempre fuori posto, di amicizia, di cambiamento e di bullismo. É un percorso. Quello che Suzy pensa sia un viaggio verso la verità sulla morte della sua amica, in realtà la porta a capire molto di più sulla vita e su se stessa. Anche grazie alle meduse, attraverso le quali l'autrice dispensa perle di saggezza e metafore esistenziali. Le meduse sono veramente un elemento centrale, tanto che la narrazione si alterna a pagine scientifiche ricche di curiosità o fatti interessanti su questi animaletti pruriginosi e incompresi. Uno dei punti forti del libro, sia per il contenuto che per la grafica. 

É un libro malinconico e triste
, che mi ha fatto versare qualche lacrima. Doloroso ma anche carico di speranza. La morte fa parte della vita. Il dolore fa parte della vita. Non ci sono modi giusti e modi sbagliati di reagire. Non c'è un tempo massimo entro cui guarire, anzi, non è nemmeno detto che succeda. Ma dobbiamo affrontare il dolore. Fa parte della crescita. Suzy ha imparato molto da ciò che le è successo, e vedere il suo dolore ha aiutato anche me. Mi ci sono rivista. Spero che questo libro aiuterà anche voi!

♥♥♥♥ Bellissimo!

4 commenti:

  1. L'ho comprato qualche anno fa, attratta proprio dal tema del lutto, ma devo ancora leggerlo. Spero di riuscire a farlo quest'estate :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io l'ho preso a scatola chiusa, cosa molto rara per me, perché ne ho sempre sentito parlare molto bene e posso solo confermare ❤️

      Elimina
  2. Questo libro mi è capitato spesso sott'occhio ma non l'ho mai preso in considerazione! Mi hai messo curiosità quindi cerco di recuperarlo in biblioteca e lo inserisco come lettura di luglio :)

    RispondiElimina

Grazie per aver letto il mio post ❤
Lascia un commento se ti va!