Every Day #2
Rizzoli (2016) | 272 pagine | 16 euro
Per Rhiannon i giorni scorrono lenti e tutti uguali. Ormai ha imparato ad accontentarsi e non si aspetta troppo dalla vita, nè tantomeno dal suo ragazzo Justin, scostante, freddo e lunatico. Il loro rapporto si basa su regole più o meno implicite e dopo un anno lei sa bene come comportarsi per evitare litigi: non pretendere troppo, lasciargli i suoi spazi, niente sdolcinatezze, niente progetti. Ma poi un giorno qualcosa in Justin cambia. Insieme trascorrono una giornata bellissima, indimenticabile, che lei non riesce più a togliersi dalla testa. Perchè non può essere sempre così? Un motivo c'è, e Rhiannon lo scopre quando un perfetto sconosciuto le racconta che quel giorno nel corpo di Justin c'era lui. Che ogni giorno si sveglia in un corpo diverso, a volte in quello di un ragazzo, altre in quello di una ragazza. Che non ne ha il controllo. Che da quando l'ha incontrata però ha finalmente una certezza, una costante, qualcuno da cui voler tornare ogni giorno, non importa in quale corpo. E la vita di Rhiannon di colpo non è più così noiosa...
Recensione
Ogni giorno è una lettura che risale al periodo in cui ho aperto il blog e ne conservo un ricordo affettuoso. Mi era piaciuto tantissimo, l'unica cosa che mi aveva deluso era stato il finale aperto. All'epoca non si parlava ancora di un seguito e un finale così per me era inconcepibile. Io e finali aperti non andiamo per niente d'accordo. Poi dopo parecchio tempo erano arrivati un secondo e un terzo libro, e mi ero ripromessa che prima o poi avrei terminato la serie. A darmi la spinta di riprenderla in mano è stato il film uscito qualche mese fa, molto bello, che mi ha catapultato di nuovo nel mondo di A, nella sua vita così sfuggente, variabile, priva di costanti, e nella sua struggente e complicata storia con Rhiannon. Non posso nascondervi di essere rimasta un po' delusa di scoprire che il secondo libro della serie, quello di cui vi parlo oggi, non è un vero e proprio seguito. In Un altro giorno ripercorriamo la stessa storia raccontata in Ogni giorno, ma dal punto di vista della protagonista femminile, Rhiannon. Generalmente non amo questo genere di libri. A mio parere è una manovra che nella maggior parte dei casi serve solo ad allungare il brodo e a fare cassa. A meno che non sia davvero necessario, molto meglio uno spin off su qualche personaggio secondario piuttosto. Questo libro non ha fatto eccezione. La storia è bella, l'idea è originale, ma ho trovato parecchio inutile rileggerla da capo. Cambia la voce che la racconta, ma in fondo non porta niente di più. L'unica differenza con il libro precedente è che A era un protagonista molto più piacevole di Rhiannon, che con questo ha perso parecchi punti ai miei occhi.
Nella prima parte del libro il focus è concentrato sul rapporto tra Rhiannon e Justin, un rapporto terribile sotto così tanti aspetti che mi sono sentita veramente male per lei. Vederla con i suoi occhi ha sicuramente aiutato ad approfondire un argomento che in Ogni giorno era solo accennato: le relazioni malate. Justin è fondamentalmente uno stronzo. La tratta male, la umilia, è sempre freddo e lunatico e non le concede mai attenzioni o un momento di tenerezza. Non vuole saperne di prendere impegni o fare progetti che vadano più in là nel tempo di un paio di giorni, si inalbera per qualsiasi stupidaggine, si tiene sempre a distanza avvicinandosi poi solo per cercare sesso. Il tipico egoista egocentrico che vuole la ragazza accanto ma allo stesso tempo non vuole prendersi nessuna responsabilità. E lei ne è completamente succube. Tace, abbassa la testa, gli da quel che vuole annullandosi completamente, cercando di evitare qualsiasi conflitto. Non si accorge minimamente quanto è malata la relazione in cui si trova coinvolta. Chi ci è dentro, raramente se ne rende conto. Agli amici che cercano di aprirle gli occhi dice che lui è fatto così, che ormai stanno insieme da un anno, che anche se tra loro non è facile è amore. Cerca giustificazioni, minimizza. Quanti casi finiti sulle pagine di cronaca nera iniziano così? Leggere di loro mi ha fatto veramente male. Ma nonostante la storia con Justin sia complicata e non particolarmente felice e appagante, nonostante la situazione in cui lei si trova faccia scattare nel lettore l'empatia verso di lei, il modo in cui si comporta quando A entra nella sua vita la fa finire nella parte del torto. Non si tradisce mai, neanche quando si è infelici. Questo è stato un suo grande passo falso. Spero però che leggere di una relazione come quella tra Rhiannon e Justin possa aiutare chi si trova in una situazione simile a reagire in qualche modo, soprattutto tra i lettori più giovani. Anche se non c'è violenza fisica, nessuno potrebbe pensare che quella sia felicità.
Ciò che ha fatto perdere punti a Rhiannon ai miei occhi però è il fatto che vedendo la storia dal suo punto di vista mi sono resa conto di una cosa: vuole talmente tanto l'amore che quando le si avvicina lei gli si attacca con tutta la forza. Disperatamente. Come se non avesse altro nella vita. La sua felicità dipende da Justin, dal suo umore, dalle sue attenzioni. Se non fosse arrivato A, lei non avrebbe lasciato Justin. Avrebbe avuto paura di rimanere sola, di perdere anche quei pochi attimi di felicità che trovava in lui. Come se avere un ragazzo al suo fianco fosse l'unica fonte di felicità possibile. Anche con A si comporta allo stesso modo. Ogni giorno aspetta che le dica dove si trova per raggiungerlo e quando non possono vedersi le sue giornate sono vuote. Non c'è nient'altro che l'appassioni, non ha interessi o hobby. É piatta. Nel libro precedente non me ne ero resa conto, forse perchè l'ho vista con gli occhi innamorati di A. Ora capisco che Rhiannon non è certamente il punto di forza di questa serie. Per tanti aspetti è ancora una ragazzina molto immatura, molto bisognosa di attenzioni, che fa spesso scelte avventate. Essendo un personaggio abbastanza passivo, che si lascia travolgere dagli eventi, vedere la storia dal suo punto di vista non le ha dato nessun valore aggiunto a mio parere. O almeno io non ci ho trovato nulla di più.
A prescindere da chi la racconta, ciò che rende questa serie unica sono le riflessioni che ne scaturiscono sull'identità sessuale, sull'amore, sull'etica, sul bene e il male. Sono le singole storie delle persone di cui A prende la vita in prestito per un giorno, le loro personalità che cozzano contro la sua, la loro varietà che li rende unici, ognuno a modo suo. Sono la grande quantità di questioni che affronta e come si sofferma sulla diversità. Sono le grandi domande che, anche se non ci troviamo in una situazione estrema come quella di A, in fondo tutti ci poniamo prima o poi. Domande su noi stessi, sulla nostra identità, sul nostro posto nel mondo e su come ci vedono gli altri. Levithan pone l'attenzione su molte questioni reali all'interno di una storia decisamente fuori dall'ordinario.
Adoro l'idea su cui l'autore ha basato questa serie. La trovo geniale, originale e davvero interessante. Questo secondo volume è sicuramente piacevole da leggere, ma un po' inutile. Può essere d'aiuto a rinfrescare la trama del primo volume se è passato un po' di tempo dalla lettura e ora volete buttarvi su quello conclusivo, ma leggerlo o no non fa differenza. C'è da dire però che questo libro in mezzo alla trilogia ha fatto salire la mia curiosità a mille per quello successivo. Perchè speravo in qualche risposta e invece niente, ti lasciano con un pugno di mosche, l'hype a mille e tanta curiosità. Non so se si possa arrivare ad un lieto fine, tanto è complessa la situazione. Ho l'impressione che soffrirò. Spero solo che il finale mi dia una vera conclusione, e che non mi lasci di nuovo in sospeso come Ogni giorno. Ho bisogno di risposte.
Mi mostra un libro chiamato Il primo giorno sulla Terra." So che può suonare strano, ma parla di un ragazzo che entra in un gruppo di supporto per persone che credono di essere stati rapiti dagli alieni. [...] Ma in realtà parla di cosa significa essere umani. L'ho letto un sacco di volte, ogni volta che lo trovo in una biblioteca. In parte perchè trovo cose nuove ogni volta che lo leggo, ma anche perchè i libri sono sempre lì per me. La mia vita cambia continuamente, ma i libri no. Cambia il modo in cui li leggo, portando con me cose nuove ogni volta. Ma le parole sono familiari. Il mondo è un posto in cui sei già stato, e ti da il bentornato."
♥♥♥ Non male
Mi mostra un libro chiamato Il primo giorno sulla Terra." So che può suonare strano, ma parla di un ragazzo che entra in un gruppo di supporto per persone che credono di essere stati rapiti dagli alieni. [...] Ma in realtà parla di cosa significa essere umani. L'ho letto un sacco di volte, ogni volta che lo trovo in una biblioteca. In parte perchè trovo cose nuove ogni volta che lo leggo, ma anche perchè i libri sono sempre lì per me. La mia vita cambia continuamente, ma i libri no. Cambia il modo in cui li leggo, portando con me cose nuove ogni volta. Ma le parole sono familiari. Il mondo è un posto in cui sei già stato, e ti da il bentornato."
Voglio leggerlo da quando ho amato Ogni giorno anni fa ma, non so, ho paura di intaccarne il ricordo con una lettura non così necessaria...
RispondiEliminaTi dirò che dopo aver finito la trilogia sono quasi pentita. Il secondo è abbastanza inutile, il terzo è interessante, soprattutto perchè ci sono capitoli qui e là in cui vengono raccontate le storie di altre persone come A, ma ha lasciato un sacco di questioni irrisolte e alla fine la storia Rhiannon/A mi è venuta a noia.
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