Autore: Nadia Arabeschi
Editore: ePubblica
Pagine: 121
Prezzo: 1,99 Euro (ebook)
Anno: 2013

Isobel è affascinata da Jahn. Lui ha sempre mille storie da raccontarle, storie fatte di fama e gloria, successo e follie, storie che riguardano i Breaking Destiny, il gruppo musicale di successo di cui faceva parte quando era più giovane, prima che tutto andasse in rovina, prima che il gruppo facesse una fine terribile, prima che lui finisse in manicomio. Jahn è ossessionato da ciò che accadde allora. Vorrebbe cambiare il passato, vorrebbe sistemare le cose, vorrebbe salvare se stesso e i suoi compagni dalla tragedia che li ha distrutti. Isobel lo ascolta rapita, ma sa che è impossibile cambiare ciò che è stato, sa che il destino dei Breaking Destiny ormai è segnato. O forse no? Forse c'è un modo per salvarli?
E' sempre un dispiacere recensire negativamente un libro, che si tratti di grandi autori da milioni di copie che non sapranno mai del tuo disappunto, o di un autore emergente che ti ha mandato speranzoso il suo libro e di certo leggerà ciò che scrivi. Ma sono dell'idea che le critiche, se costruttive, possano essere di grande aiuto per un autore, che possano dargli una marcia in più per migliorarsi e crescere. Quindi come sempre sarò sincera. Breaking Destiny è un'opera certamente acerba, tutt'altro che priva di imperfezioni. La trama, intrigante, ruota intorno ad un gruppo musicale caduto in rovina: troppa fama, troppi soldi, troppa attenzione per quei quattro ragazzi così giovani, che non hanno retto la pressione. Uno dei ragazzi è finito in manicomio in seguito ai tragici eventi che hanno colpito il gruppo, ed è da lui che parte la storia. Jahn è un uomo fragile, ossessionato dal senso di colpa. Si incolpa di non aver capito prima che le cose stavano andando davvero male e di non aver fatto nulla per reagire, facendosi trascinare dai suoi amici in quel vortice di autodistruzione. Isobel, la figlia diciottenne del direttore del manicomio, ha un debole per lui, la affascinano le sue storie, così continua ad andare a trovarlo, nonostante i genitori si oppongano a questa amicizia, un po' per la grande differenza di età, un po' perchè si tratta di un manicomio e non certo di un parco giochi. Le cose si fanno interessanti quando viene introdotto l'elemento dei viaggi nel tempo: Jahn e Isobel cercheranno di cambiare il passato, per cambiare il futuro. Da amante del genere sono stata davvero entusiasta della piega presa dagli eventi, ma nonostante la trama sia davvero interessante, non basta a tenere a galla tutto il libro che tra spiegazioni poco chiare o assenti, capitoli lentissimi e altri troppo veloci e tanta tanta confusione zoppica e procede a fatica. Per tutta la durata della lettura mi sono sentita come immersa nella nebbia perchè molte cose invece di essere spiegate con chiarezza, sono solo abbozzate. Mi sono ritrovata a proseguire a fatica, perdendo più volte il filo. Fino all'ultima pagina ho avuto la sensazione di essermi persa qualcosa. Tanti elementi della trama, anche molto importanti, non vengono spiegati nè descritti come meriterebbero nonostante la loro importanza centrale. Prendiamo per esempio i viaggi del tempo. La letteratura, i film e i telefilm sono pieni di personaggi che hanno questa incredibile capacità: c'è chi è nato con questo dono, chi lo sviluppa misteriosamente, chi usa macchine sofisticate, insomma le possibilità sono tante. Qui non sappiamo proprio come avvengono. Sappiamo solo che Jahn è riuscito a capire come fare, ma non si sa come, lui stesso dice di non ricordarlo, di saperlo fare in automatico. E' tutto molto nebuloso in merito. Altri punti molto importanti vengono trattati allo stesso modo, con spiegazioni poco chiare che rendono il proseguimento difficoltoso per il lettore. Un altro punto dolente riguarda il rapporto tra i personaggi, troppo superficiale: Isobel e i ragazzi si legano troppo in fretta, loro si fidano troppo velocemente di lei, ne fanno un punto di appoggio e una roccia a cui aggrapparsi, la cercano, le chiedono aiuto e consigli, conoscendola appena. E' poco realistico. Inoltre anche tempo e ambientazione sono poco curati: vengono nominatate date e città, ma poi all'interno della storia ci sono pochissimi riferimenti ad essi. Ma tra tutti questi difetti, ci sono alcune cose che mi sono piaciute. Ho apprezzato l'idea di base, il mix ben bilanciato di sci-fic e dramma e lo stile dell'autrice, pulito e curato. Non mi sono saltati all'occhio particolari errori grammaticali o di battitura che spesso rallentano una lettura piacevole più di una storia noiosa, e apprezzo sempre questo genere di attenzione, soprattutto quando so che dietro non c'è un vero team di editor e correttori come nelle grande case editrici. Anche il finale mi è piaciuto, positivo e pieno di speranza. Questi pregi purtroppo sono bastati a garantire al libro la sufficenza, non sono riuscita ad apprezzarlo come speravo, ma vi invito comunque a dargli una possibilità, perchè ciò che a me non è piaciuto, voi potreste vederlo sotto un'alta luce. Sono fiduciosa che apprezzerò di più i prossimi lavori di questa autrice! Valutazione: ♥♥ Così così
E' sempre un dispiacere recensire negativamente un libro, che si tratti di grandi autori da milioni di copie che non sapranno mai del tuo disappunto, o di un autore emergente che ti ha mandato speranzoso il suo libro e di certo leggerà ciò che scrivi. Ma sono dell'idea che le critiche, se costruttive, possano essere di grande aiuto per un autore, che possano dargli una marcia in più per migliorarsi e crescere. Quindi come sempre sarò sincera. Breaking Destiny è un'opera certamente acerba, tutt'altro che priva di imperfezioni. La trama, intrigante, ruota intorno ad un gruppo musicale caduto in rovina: troppa fama, troppi soldi, troppa attenzione per quei quattro ragazzi così giovani, che non hanno retto la pressione. Uno dei ragazzi è finito in manicomio in seguito ai tragici eventi che hanno colpito il gruppo, ed è da lui che parte la storia. Jahn è un uomo fragile, ossessionato dal senso di colpa. Si incolpa di non aver capito prima che le cose stavano andando davvero male e di non aver fatto nulla per reagire, facendosi trascinare dai suoi amici in quel vortice di autodistruzione. Isobel, la figlia diciottenne del direttore del manicomio, ha un debole per lui, la affascinano le sue storie, così continua ad andare a trovarlo, nonostante i genitori si oppongano a questa amicizia, un po' per la grande differenza di età, un po' perchè si tratta di un manicomio e non certo di un parco giochi. Le cose si fanno interessanti quando viene introdotto l'elemento dei viaggi nel tempo: Jahn e Isobel cercheranno di cambiare il passato, per cambiare il futuro. Da amante del genere sono stata davvero entusiasta della piega presa dagli eventi, ma nonostante la trama sia davvero interessante, non basta a tenere a galla tutto il libro che tra spiegazioni poco chiare o assenti, capitoli lentissimi e altri troppo veloci e tanta tanta confusione zoppica e procede a fatica. Per tutta la durata della lettura mi sono sentita come immersa nella nebbia perchè molte cose invece di essere spiegate con chiarezza, sono solo abbozzate. Mi sono ritrovata a proseguire a fatica, perdendo più volte il filo. Fino all'ultima pagina ho avuto la sensazione di essermi persa qualcosa. Tanti elementi della trama, anche molto importanti, non vengono spiegati nè descritti come meriterebbero nonostante la loro importanza centrale. Prendiamo per esempio i viaggi del tempo. La letteratura, i film e i telefilm sono pieni di personaggi che hanno questa incredibile capacità: c'è chi è nato con questo dono, chi lo sviluppa misteriosamente, chi usa macchine sofisticate, insomma le possibilità sono tante. Qui non sappiamo proprio come avvengono. Sappiamo solo che Jahn è riuscito a capire come fare, ma non si sa come, lui stesso dice di non ricordarlo, di saperlo fare in automatico. E' tutto molto nebuloso in merito. Altri punti molto importanti vengono trattati allo stesso modo, con spiegazioni poco chiare che rendono il proseguimento difficoltoso per il lettore. Un altro punto dolente riguarda il rapporto tra i personaggi, troppo superficiale: Isobel e i ragazzi si legano troppo in fretta, loro si fidano troppo velocemente di lei, ne fanno un punto di appoggio e una roccia a cui aggrapparsi, la cercano, le chiedono aiuto e consigli, conoscendola appena. E' poco realistico. Inoltre anche tempo e ambientazione sono poco curati: vengono nominatate date e città, ma poi all'interno della storia ci sono pochissimi riferimenti ad essi. Ma tra tutti questi difetti, ci sono alcune cose che mi sono piaciute. Ho apprezzato l'idea di base, il mix ben bilanciato di sci-fic e dramma e lo stile dell'autrice, pulito e curato. Non mi sono saltati all'occhio particolari errori grammaticali o di battitura che spesso rallentano una lettura piacevole più di una storia noiosa, e apprezzo sempre questo genere di attenzione, soprattutto quando so che dietro non c'è un vero team di editor e correttori come nelle grande case editrici. Anche il finale mi è piaciuto, positivo e pieno di speranza. Questi pregi purtroppo sono bastati a garantire al libro la sufficenza, non sono riuscita ad apprezzarlo come speravo, ma vi invito comunque a dargli una possibilità, perchè ciò che a me non è piaciuto, voi potreste vederlo sotto un'alta luce. Sono fiduciosa che apprezzerò di più i prossimi lavori di questa autrice! Valutazione: ♥♥ Così così
Non
devi cercare altrove delle speranze, perchè lo sei tu stessa.
Isobel,
tu sei l'ultima speranza. I miei errori ti saranno utili.
Questo libro lo avevo visto in giro per altri blog.. Stranamente la cover mi è sempre piaciuta, anche se non è proprio il tipo che preferisco.
RispondiEliminaMi spiace vedere che non ti abbia proprio soddisfatto e credo che per ora non lo prenderò in considerazione!
La cover è molto molto carina, questo bisogna dirlo! :) Comunque, online ci sono anche tante recensioni positive di questo libro, come sempre dipende da come ci arriva. Magari lo puoi apprezzare più di me ;)
EliminaConcordo su molti punti... se fosse stato meno confusionario e più esplicativo sarebbe stato di gran lunga migliore :3
RispondiEliminaSi è il suo grande difetto! La storia mi piace molto, e mi sarebbe anche piaciuta di più :)
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