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sabato 1 giugno 2013

RECENSIONE: A che gioco giochiamo? - M. Wickham

Titolo: A che gioco giochiamo?
Titolo originale: The Tennis Party  

Autore: Madeleine Wickham
Editore: Mondadori
Pagine: 252
Prezzo: 19,00 Euro
Anno: 2013


Trama: È stato Patrick ad avere l’idea di invitare gli amici per un weekend di tennis e relax. Non vede l’ora di esibire la favolosa residenza di campagna acquistata grazie ai lauti guadagni della sua attività per così dire... spregiudicata di consulente finanziario. Ma alla bella moglie Caroline non ha rivelato il vero motivo di questa riunione a cui tiene così tanto. Caroline è una donna senza peli sulla lingua che conosce bene il caro maritino, quindi non si fa certo problemi a dire la sua in merito a questa iniziativa. È ben contenta di accogliere Stephen e Annie, i vecchi vicini di casa con qualche problema finanziario, un po’ meno di vedere l’arricchito Charles e la sua aristocratica moglie Cressida, ed è scontentissima di dover avere a che fare con il competitivo e pedante Don, cliente di Patrick, e la sua sciocca figlia Valerie. Quando le quattro coppie si riuniscono, sembra già chiaro chi siano i vincitori e chi i vinti nella vita. Ma nel momento in cui la prima palla viene lanciata oltre la rete l’impeccabile campo da tennis in erba diventa teatro di qualcosa di molto diverso da un piacevole torneo fra amici. Ha inizio infatti una due giorni di ripicche, scenate e rivelazioni, culminante nell’arrivo di un ospite inatteso che sovvertirà completamente gli equilibri... In A che gioco giochiamo? Madeleine Wickham racconta senza mai perdere l’usuale leggerezza il rapporto che intratteniamo con il denaro, scegliendo come bersaglio della sua tagliente ironia il mondo fatuo dei nuovi ricchi. In questa fiera di vanità e opportunismo, dietro l’ostentazione si nascondono tante piccole miserie e in nome dei soldi sembra lecito sacrificare tutto, persino l’amicizia. 

Recensione
Premessa: anche se è arrivato in italia solo ora questo è il primissimo libro scritto da Madeleine Wickham aka Sophie Kinsella quando aveva 24 anni ed è uscito per la prima volta nel 1995. Sono passati quasi 20 anni da quando è stato scritto. Chiusa questa parentesi passo subito a parlarvi di questo simpatico libro. Caroline e Patrick invitano alcuni amici nella loro bella residenza di campagna per passare un week end in compagnia a giocare a tennis. Tra di loro ci sono ci sono Annie e Stephen, i vecchi vicini di casa che al contrario di tutti gli altri sono ancora alle prese con difficoltà economiche, Charles e Cressida, ricchi e aristocratici, e Don, un cliente di Patrick, con la figlia Violet. Ma il padrone di casa ha in mente molto più che una semplice partita di tennis: il suo obbiettivo è convincere qualcuno dei suoi ricchi ospiti ad investire soldi in uno dei fondi che gestisce per garantirsi così un fantastico bonus. Le cose si faranno complicate però, tra segreti, rivalità e vecchi pregiudizi. Come finirà quello che si prospettava come un semplice week end di relax e pettegolezzi? Lo ammetto, anche se amo alla follia questa scrittrice, non ho apprezzato molto questo suo esordio. Sebbene il suo stile sia piacevole e leggero, non molto diverso da quello a cui siamo abituati, mancano molti elementi che hanno contribuito al successo dei suoi libri successivi: siamo abituati a scene esilaranti, veramente scarse in questo libro, a protagoniste molto umane, piene di difetti come tutte noi, che però in questo libro sono sostituite da signore con la puzza sotto il naso che attirano ben poco le nostre simpatie, siamo abituati a incomprensioni, a pasticci assurdi, che qui lasciano il posto a maldicenze, tradimenti ed invidie legate soprattutto ai soldi. Insomma mancano tutti quei piccoli elementi che hanno reso questa donna la regina incontrastata del chick-lit. La trama è molto superficiale e banale e il finale molto affrettato ed inconcludente, ma ci sono anche alcuni aspetti molto positivi. La caratterizazione dei personaggi è impeccabile, nonostante debba star dietro a ben 8 personaggi, riesce a differenziarli gli uni dagli altri e riesce a seguirli perfettamente con un'impersonale terza persona facendo trasparire tutti i loro pensieri e sentimenti. Anche le descrizioni sono molto buone, luoghi e persone sono descritti molto dettagliatamente ma senza cadere nella noia. La cosa che ho amato di più è stata la presenza dei bambini, in particolare ho amato Georgina, la figlia dei padroni di casa, un vero tornado di energia e simpatia, e Nicola, la figlia di Annie e Stephen, vittima da piccola di un colpo apoplettico che le ha lasciato un carico di problemi fisici che non le hanno tolto comunque l'allegria e la gioia di vivere. Le due ragazzine insieme sono adorabili e sono sicuramente le mie preferite tra i personaggi, sebbene siano secondarie rispetto agli adulti. Avrebbero meritato più spazio: con la loro ingenuità e simpatia, con la loro dolcezza e la loro sincerità si sono dimostrate molto più sagge e mature dei loro genitori. Sono loro l'unico elemento davvero frizzante e divertente che ci fa intravedere la vera Kinsella. La storia non è noiosa, è piuttosto piacevole in realtà, ma di sicuro non è all'altezza degli standard a cui ci ha abituato. Leggendo la sua opera d'esordio abbiamo la prova di quanto sia migliorata negli anni, raggiungendo uno stile unico e inconfondibile che l'ha fatta emergere con maestria nell'universo del chick-lit. Lo consiglio a chi ha già letto qualcosa di questa autrice e saprà apprezzare la sua crescita artistica e a chi è alla ricerca di un libro leggero e poco impegnativo.                                                                                                                        Valutazione: Non male

1 commento:

Grazie per aver letto il mio post ❤
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