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martedì 30 ottobre 2018

Chi ben comincia #31: La porta di mezzanotte di Dave Eggers

Ciao a tutti! Oggi vi propongo l'incipit di un libro uscito recentemente, uno di quelli che più di tutti ha attirato la mia attenzione tra le novità di ottobre. Sarà una delle mie prossime letture e vi consiglio di dargli una possibilità! Mi sono innamorata della copertina e delle sue illustrazioni, l'interno del libro è una gemma. L'avete messo in wishlist? Ancora no? Date un'occhiata all'incipit e fatemi sapere se vi ispira! :)

La porta di mezzanotte di Dave Eggers
Autoconclusivo
É uscito in Italia il 23 ottobre con Mondadori
 
Granito, Gran per gli amici, ha dodici anni e si è appena trasferito nello sperduto paesino di Carosello con la sua famiglia. A scuola l'unica ad accorgersi di lui è la misteriosa Catalina Catalan, che nasconde un segreto legato alle voragini che da qualche tempo si aprono nel terreno della città inghiottendo case, strade e alberi. Ben presto Gran scopre un mondo di tunnel percorsi dai Vuoti, forze distruttive attirate ovunque dalla tristezza degli esseri umani. Catalina e altri ragazzini come lei sono i Sollevatori che ogni giorno lottano per tenere in piedi la Terra con bastoni e mazze da hockey, e ora Gran è pronto a diventare uno di loro...


Gran non voleva trasferirsi a Carosello.

Ma i suoi genitori non avevano molta scelta.
Suo padre faceva il meccanico e da anni non aveva un lavoro regolare, Gran non sapeva perchè. Sua madre aveva avuto un brutto incidente quando Gran era piccolo e adesso era su una sedia a rotelle. I genitori non gli avevano mai spiegato esattamente cosa fosse successo, e Gran non se la sentiva di fare domande. Dopo un po', quando la gente gli chiedeva della situazione di sua mamma, lui diceva soltanto: "É nata così". Era la via d'uscita più facile da quelle conversazioni.
Però si ricordava di quando camminava. Si ricordava che una volta lavorava come artigiana nei musei, faceva apparire realistici gli animali in esposizione. Aveva un ricordo nebuloso di se stesso in piedi in mezzo a una savana africana mentre lei ritoccava i baffi di un ghepardo. Tutto questo prima della sedia a rotelle.
Poi era nata Maisie, la sorella di Gram, e sua madre non era tornata a lavorare. Il padre di Gran le aveva allestito uno studio, aveva chiuso con dei finestroni il terrazzo di casa e lo aveva riempito di pennelli e tempere e tavoli da lavoro, tutto all'altezza giusta. Ma Gram non ricordava di averla mai vista usarli.
"Adesso le mie opere d'arte sono loro" l'aveva sentita dire un giorno al padre. All'epoca Gran non sapeva cosa intendesse.
Un po' del talento della madre era passato a Gran. Quando lui aveva quattro anni, lei aveva iniziato a dargli una specie di argilla, disponibile in centinaia di colori, che si induriva se veniva cotta nel forno. Con questa argilla e sotto la tenera guida della madre lui aveva dato forma a pinguini, delfini e narvali, creature marine che avevano l'Oceano Atlantico in comune con lui. C'era una soddisfazione tutta particolare nel prendere un blocco di argilla blu, scaldarlo, arrotolarlo in una palla e poi pizzicare qui per creare una pinna, strizzare lì per fare la coda... e all'improvviso da una palla blu emergeva una cosa che assomigliava a una balena. Gran creava animali con l'argilla quando era felice, quando era triste, e soprattutto quando i suoi genitori litigavano. Non sapeva mai cosa aspettarsi quando i genitori discutevano, quanto avrebbero alzato la voce o per quanto tempo sarebbe andata avanti, ma sapeva sempre che in venti minuti, mentre le loro voci svanivano dalla sua mente, lui poteva trasformare una palla di argilla colorata in un'orca, in un lamantino, in un pesce martello.

Traduzione di Fabio Paracchini per Mondadori

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