Oggi sono felicissima di proporvi la prima intervista ad essere ospitata tra le pagine virtuali del mio piccolo blog. Il grande onore (lol) va al bravissimo Dean Lucas che ci ha conquistati tutti con il primo volume della sua saga fantasy ambientata nell'antico Egitto. Ovviamente sto parlando di Aegyptiaca (la mia recensione qui). Siete curiosi di sapere qualcosa di più su di lui, sul suo lavoro e soprattutto sul secondo volume di questa interessante serie tutta italiana? Allora buona lettura!
Ciao a tutte le lettrici e i lettori di “I libri sono un
antidoto alla tristezza”! Mi sarebbe piaciuto rispondere che Dean Lucas nella
vita scrive e basta… e in un certo senso è vero, poiché Dean è la parte di me
che fa lo scrittore. Ma non posso dimenticare l’altra parte, quella
impegnatissima a fare il responsabile di progetto in ambito bancario!
A prima vista il tuo non sembra per niente un libro italiano.
Se me lo chiedessero lo scambierei per una di quelle chicche straniere che gli
editori nostrani non si decidono mai a portare da noi. Tra la bellissima
copertina, il titolo e il tuo nome, non c’è nulla d’italiano! Come mai hai
scelto di non firmarlo col tuo vero nome ma con uno pseudonimo straniero?
Le tue parole mi fanno molto piacere! Per quanto riguarda lo
pseudonimo, più che una mia scelta è stata una richiesta dell’editore per
motivi di marketing. All’inizio non ero molto convinto, poi mi è venuto in
mente questo pseudonimo, che in realtà è una versione “inglesizzata” del mio
vero nome. Suonava proprio bene e mi ricordava due grandi personaggi del mondo
del cinema, così i dubbi sono svaniti e ora lo uso con piacere. Persino qualche
amico o collega adesso mi chiama Dean Lucas!
Sul tuo sito si può leggere che l’idea per Aegyptiaca ti è
arrivata a Las Vegas e devo dire che vedendo le foto si capisce benissimo come
l’ambiente sia riuscito a stuzzicare la tua immaginazione. Sapevi già qualcosa
dell’Antico Egitto? Hai dovuto fare molte ricerche?
L’Antico Egitto mi ha sempre affascinato tanto da portarmi
ad approfondire nel corso degli anni molti aspetti della sua civiltà. Eppure,
quando ho iniziato a scrivere Aegy, mi sono subito reso conto che per dare
credibilità al mondo che immaginavo le mie conoscenze non erano sufficienti. Ho
dovuto quindi rimboccarmi le maniche e cercare quante più informazioni
possibili con tanta pazienza.
Nella storia appaiono anche molti termini sconosciuti,
come nemeh e ankh. Sono di tua invenzione o sono frutto di scrupolose ricerche?
Sono tutti termini veri! Una curiosità: sul sito della saga
(www.deanlucas.com) ho previsto una
sezione con la descrizione di tutti i termini antichi utilizzati. Mi ha
sorpreso notare che a volte i “click” sul sito provengono da persone anche
straniere che stanno cercando su google uno di quei termini! Curioso, vero?
Per le tue ricerche quali mezzi hai usato? Sei più un tipo
da biblioteca o da internet?
Sono più tipo da internet… però, per dare più profondità
alle mie ricerche, confesso di aver sbirciato anche su certi tomi da
biblioteca! Queste ricerche un po’ mi hanno ricordato i tempi dell’università
I tuoi personaggi sono stati creati da zero o ti sei
ispirato a qualcuno? Te stesso, persone che conosci, personaggi celebri ecc
E’ inevitabile che nei caratteri di qualche personaggio si
finisce per riflettere qualcosa che magari hai osservato nella vita reale,
declinandolo magari nel mondo immaginario del romanzo. Come è normale che
alcune letture possano ispirare altri scrittori e accendere la loro fantasia.
E’ questo il caso delle mord-sith di Terry Goodkind, ad esempio, cui devo
l’ispirazione per le mie Delicate. Oppure delle divinità dell’antica Grecia,
che richiamano per certi versi il carattere volubile e orgoglioso della Sfinge.
Altri personaggi mi hanno probabilmente ispirato in modo inconscio, e trovo
molto sensato il paragone Aragorn-Sargon che tu stessa mi hai suggerito! Parlando
di persone reali, invece, non posso negare che Megan Fox è stata la mia musa
per le descrizioni della Sfinge: non è stato facile rendere a parole una
bellezza “impossibile”, ma Megan mi è stata di qualche aiuto!
Non ti chiedo chi è il tuo personaggio preferito, sarebbe
ingiusto per i tuoi figli letterari, ma c’è n’è uno che ti ha dato qualche
problema in più? Quello che magari hai dovuto sistemare e revisionare qualche
volta in più prima che funzionasse sul serio?
Il personaggio di Babu mi ha richiesto qualche fatica in più
degli altri: il suo modo di esprimersi è piuttosto particolare e non è stato
semplice cercargli il motto adatto in ogni occasione, ma alla fine mi sono
divertito molto insieme a lui. Stranamente, il personaggio più complesso, la
Sfinge, è stato anche quello che ha avuto bisogno di meno ritocchi. Suppongo
che fosse quello più chiaro nella mia immaginazione, fin dall’inizio. Forse è
proprio lei il personaggio che più ha stimolato la mia fantasia e che amo sopra
tutti gli altri.
Quanto tempo ci hai messo a completare definitivamente il
tuo romanzo? E dopo quanto tempo sei riuscito ad ottenerne la pubblicazione?
Aegy è lungo, ha più sottotrame intrecciate tra di loro e ha
richiesto molte ricerche: vi sorprendete se dico che ho impiegato quasi tre
anni per finirlo? Per fortuna, il tempo per la pubblicazione è stato
brevissimo: solo un paio di mesi da quando ho completato la stesura definitiva.
A proposito di case editrici, è stato molto difficile
trovarne una che ti appoggiasse? Hai ricevuto molti rifiuti? Scommetto che se è
successo ora si staranno mangiando le mani!
Sono stato probabilmente fortunato a trovare subito un
editore che credesse in me, quindi in effetti di rifiuti ne ho incassati pochi
alla fine! Il mio editore mi ha risposto addirittura pochi giorni dopo l’invio
del romanzo. Non so se ora gli altri si staranno mangiando le mani J
per ora sono felicissimo del successo della critica e per essere riuscito a fare
comparire Aegy nelle classifiche dei fantasy più venduti su alcuni store
online.
Cosa pensi dell’auto-pubblicazione? La consiglieresti ad
un giovane autore?
Domanda interessante! In Italia il fenomeno del
self-publishing è ancora agli albori, mentre in altri mercati come quello
americano rappresenta un quarto del mercato digitale: autori auto-pubblicati
come John Locke e Amanda Hocking hanno addirittura già superato il milione di
vendite.
Pubblicare con un piccolo editore presenta pro e contro, come
del resto il self-publishing. Un editore, anche se piccolo, potrà aiutare l’autore
esordiente attraverso la propria esperienza e nella fase di editing. Il
pericolo maggiore per l’auto-pubblicazione è invece la “qualità”. Però, se per
vari motivi il lavoro di un autore non trova sbocchi presso gli editori, perché
rassegnarsi a conservare il proprio lavoro nel cassetto? Amazon in effetti sta
investendo moltissimo in questo settore attraverso il kindle direct publishing:
all’autore esordiente che non ha ancora trovato un editore consiglio di
informarsi su questa opportunità e diventare - in ultima analisi – l’unico
padrone del proprio destino letterario!
La maggior parte delle recensioni di Aegyptiaca che ho
letto si sono rivelate molto entusiaste, ma hai ricevuto anche dei giudizi
negativi? Ti hanno in qualche modo aiutato a migliorarti?
E’ vero, le recensioni ricevute da Aegy sono la mia gioia
più grande, finora. Sapere che un lettore si è emozionato, si è affezionato ai
personaggi che ho creato nella mia fantasia, o ha addirittura pianto per loro è
una emozione fortissima. Le critiche finora sono state davvero poche, ma ne
faccio ugualmente tesoro. Non dimentico che le critiche dei primissimi lettori,
quando Aegy era solo una bozza, mi hanno aiutato moltissimo a dare il meglio di
me. Ovviamente queste persone ora compaiono nei (numerosi) ringraziamenti finali.
Quante ore al giorno passi a scrivere? Scrivi tutto al
computer o usi anche carta e penna?
Cerco di ritagliarmi un paio di ore ogni giorno, obiettivo
non facile in molti casi a causa del lavoro impegnativo. Se per qualche motivo
un giorno non riesco a scrivere nulla, vado a dormire insoddisfatto! Scrivo
tutto su computer, anche se spesso mi capita di avere file e capitoli sparsi
tra vari portatili e chiavette. I foglietti li uso solo per le idee “folgoranti”,
quelle che devo assolutamente mettere subito nero su bianco quando non ho
nessun computer a portata di mano!
In certi momenti leggendo ho ritrovato un’atmosfera a me
molto familiare, quella che si respira leggendo i fantasy più epici come Il
signore degli anelli, in particolare il personaggio di Sargon mi ha ricordato
molto Aragorn. Sei un appassionato lettore, prima di essere uno scrittore? Se
sì cosa ti piace leggere?
Accidenti, il paragone Sargon-Aragorn è azzeccatissimo.
Adesso ho un altro attore da inserire nel casting per Sargon, oltre a Russell
Crowe e il primo Antonio Banderas! Per scrivere è necessario leggere, leggere,
leggere… anche se quando lavori e scrivi, il tempo per leggere è davvero poco! In passato ho letto di tutto, dai classici della fantascienza a Ken Follett, da
John Grisham a Wilbur Smith. Da qualche anno però prediligo i fantasy, così quando
ho accettato la sfida con me stesso di scrivere un libro ho scelto proprio
questo genere. Ultimamente sono affascinato dall’heroic fantasy di David
Gemmell: la saga dei Drenai. Un vero peccato che molti libri di questo ciclo
risultino quasi introvabili!
Molti come me sono in trepidante attesa di leggere il seguito del tuo libro. Sai più o meno quando uscirà? Ci dai qualche piccola anticipazione? I personaggi saranno più o meno gli stessi o ci sarà qualche interessante new entry?
Pyramisia dovrebbe uscire l’anno prossimo anche se è ancora
presto per indicare il mese. I personaggi di Aegy saranno tutti presenti, anche
se non tutti avranno lo stesso peso del primo libro… almeno all’inizio. Mi sono
affezionato moltissimo ad ognuno di loro e adesso mi sembra quasi “doloroso”
staccarmene! Non mancheranno ovviamente le new entry: Anubi avrà dei celebri
sostituti che – purtroppo per i nostri protagonisti – non lo faranno certo
rimpiangere per perfidia e crudeltà. E l’immortale e potentissimo Essere di
Luce? Non credete che abbandonerà così facilmente l’ambizione di sostituirsi a
Dio stesso. Ci saranno due giovani Delicate che dovranno portare sulle spalle
la pesante eredità della Stele dei Sogni e raccogliere come Delphi la sfida
impossibile del proprio destino. Nel primo libro erano semplici comparse, ma in
Pyramisia Shani e Misha saranno tra le principali protagoniste. Come in Aegy,
anche il seguito sarà una storia di sacrificio, poiché solo attraverso di
questo, con l’abnegazione, il coraggio e una volontà incrollabile, i Figli
dell’Uomo sanno di potere sfidare gli dèi.
Per concludere, cosa consiglieresti ad un giovane scrittore con un romanzo nel cassetto?
Prima di fare sfogo alla vena creativa, consiglio di
documentarsi bene sulle regole della narrativa moderna: c’è solo l’imbarazzo
della scelta tra manuali specialistici e dei big della letteratura (da Stephen
King a Terry Brooks), oppure nei blog che parlano di scrittura. Padroneggiare
queste tecniche – suggerisco di dedicare molto tempo allo show don’t tell – è fondamentale per avere una corretta
impostazione e per sperare di essere presi in esame dagli editori. Suggerisco
poi di trovare conferma di questi schemi nei libri degli autori più bravi, vi
sorprenderete a riconoscere molte delle tecniche che avete letto nei manuali. Infine fate leggere il vostro manoscritto agli sconosciuti e
non agli amici. Questi ultimi difficilmente saranno sinceri oppure severi: e a
mio avviso queste sono le due caratteristiche che più vi aiuteranno a crescere
come autori!
Ringrazio moltissimo Dean Lucas per essersi prestato per l'intervista. Concludo consigliandovi ancora una volta il suo libro Aegyptiaca e lasciandovi alcuni link utili:
• Il sito di Dean Lucas
• Appendice dei termini antichi che appaiono nel libro
• Incipit del prologo di Pyramisia, secondo volume della serie
• Dove acquistare Aegyptiaca
• Il sito di Dean Lucas
• Appendice dei termini antichi che appaiono nel libro
• Incipit del prologo di Pyramisia, secondo volume della serie
• Dove acquistare Aegyptiaca
Ok, terza volta che vedo questo libro nei blog. La prima volta mi ha colpito la copertina (meravigliosa), ma ero indecisa per la trama, non vado pazza per gli egizi. La seconda volta ci ho pensato un attimo di più, dicendo a me stessa che non ho mai letto libri del genere e che forse qualcosa di nuovo e originale ci vorrebbe proprio nella mia libreria..
RispondiEliminaEd ora, penso che mi piacerebbe proprio leggerlo!!
Te lo consiglio di cuore! E' raro trovare delle chicche fantasy così sul mercato italiano :)
EliminaBellissima intervista, Vanessa! Complimenti a te e a Dean Lucas per le risposte così interessanti ^-^
RispondiEliminaTi ringrazio :D E' stato davvero divertente ed interessante ;)
EliminaGrazie! Anch'io mi sono divertito molto ;-)
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