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mercoledì 24 ottobre 2018

RECENSIONE | Una gabbia di stelle di Robin Roe

Una gabbia di stelle di Robin Roe
Autoconclusivo
Piemme (2017) | 320 pagine | 16,50 euro

Adam è uno dei ragazzi più popolari dell'ultimo anno e tutti lo adorano. É sempre carino e gentile, sempre pronto ad aiutare. Infatti, non ci pensa un attimo ad accettare quando la scuola gli chiede di tenere d'occhio uno studente più giovane con qualche difficoltà. Il caso vuole che il ragazzo in questione sia Julian, che anni prima era stato dato temporaneamente in affidamento alla sua famiglia e con cui aveva perso completamente i contatti da allora. Adam è felicissimo di ritrovare il suo 'fratellino' mai dimenticato e si impegna più che può per dargli una mano, ma più il tempo passa, più la preoccupazione si accende in lui. Julian non è più lo stesso di un tempo, qualcosa di oscuro lo sta divorando lentamente. Poi appaiono i lividi, le assenze si moltiplicano e Adam sa di dover agire, di dover fare qualcosa, però la paura per sè e per il giovane amico lo paralizza. Ma se lui non lo aiuta, chi altro lo farà?
Recensione 
Quest'estate ho fatto una piccola maratona di lettura e ho scelto alcuni libri brevi tra quelli che mi aspettavano in libreria. Uno dei prescelti, sebbene nell'aspetto si presentasse come una lettura veloce, si è invece dimostrato tutt'altro che leggero, sia per i temi trattati che per l'impatto che ha avuto su di me. Una gabbia di stelle è stata una lettura forte, devastante, che mi ha lasciato qualcosa dentro e che mi ha fatto innamorare della scrittura di Robin Roe e della sua sensibilità nel trattare un argomento difficile come gli abusi domestici. Non mi aspettavo assolutamente quello che mi sono trovata davanti e quando lo leggerete, perchè dovete assolutamente leggerlo, vi consiglio di prepararvi psicologicamente a lasciare un pezzo di cuore tra le pagine di questo libro. Non è una storia facile, ma è una storia che deve essere letta.

Le vite di Adam e di Julian si intrecciano tre volte, e ogni volta Julian viene affidato ad Adam, come se fosse il suo angelo custode. La prima volta, tra i banchi di scuola. Julian è un bambino allegro, vivace, che canta sempre, ed è dislessico, quindi viene integrato in un programma di miglioramento della lettura con i bambini più grandi. Il suo compagno di lettura, Adam, lo prende subito in simpatia, lo aiuta, lo incoraggia e gli presenta quella che diventerà la sua serie di libri preferita, le avventure di Elian Mariner. La seconda volta, a casa. Quando i genitori di Julian muoiono improvvisamente in un incidente, lui è affidato alla famiglia di Adam per qualche mese, fino all'arrivo dello zio che lo porterà via con sè. La terza volta, di nuovo a scuola. Julian torna a frequentare la stessa scuola di Adam e si rivela uno studente problematico, che si assenta e ritarda spesso, per questo gli sarà affidata una 'scorta', uno studente affidabile che lo tenga d'occhio. Ovviamente si tratta di Adam. Le loro strade sono destinate ad incrociarsi. 

Il profondo rapporto di amicizia tra questi due ragazzi è uno dei punti centrali del libro. Da una parte abbiamo Adam, che praticamente è un golden retriever, tutto entusiasmo e positività, dall'altra c'è Julian, timoroso, impacciato, chiuso come un riccio. La loro amicizia ha attraversato varie fasi, ha subito delle interruzioni e in qualche modo ogni volta è stato un po' come ricominciare da capo. Sono cresciuti insieme, a volte perdendosi di vista, un po' vicini, un po' lontani, ma senza mai dimenticarsi l'uno dell'altro. Non è facile per Adam riavvicinarsi a Julian perchè negli anni passati con lo zio dopo essersene andato da casa sua il ragazzo è cambiato molto, è diventato un'ombra di ciò che era un tempo. É davvero complicato per lui riuscire a conquistare la sua fiducia e la sua amicizia. Julian lo respinge. Ma Adam è talmente entusiasta e vulcanico che non si fa scoraggiare e continua a provare facendo breccia piano piano nella sua dura corazza. Lo aiuta ad integrarsi con i compagni di classe, lo tiene d'occhio per fare in modo che non salti le lezioni, gli sta vicino, gli da consigli, anche quando non richiesti. Il loro è un rapporto quasi fraterno, vista la differenza d'età. Adam si sente responsabile per Julian, sente di doverlo proteggere e aiutare, e Julian lo guarda come un esempio, un punto di riferimento. Questo libro è un'ode all'amicizia e a come questa può salvarti.

Il tema degli abusi domestici è molto forte ed è stato davvero difficile leggere questa storia, assistere senza poter fare niente. Julian fin dal suo arrivo a casa dello zio viene maltrattato psicologicamente e fisicamente. Lo zio lo ha plagiato in giovane età a tal punto che lui non sa più cosa sia giusto e cosa no, quali comportamenti siano normali e quali siano violenze, quali informazioni siano corrette e quali solo frutto della mente malata di quell'uomo crudele. Ogni trasgressione porta a punizioni fisiche. A volte è ridotto talmente male da non riuscire ad andare a scuola. Eppure resta in silenzio. É stato straziante leggere i suoi pensieri cupi e neri come l'abisso, e sapere che, anche se questa è una storia frutto di finzione, nella realtà sono tantissimi i ragazzi che si ritrovano a vivere situazioni simili in casa e non denunciano i propri aguzzini per i motivi più svariati. Per paura di perdere tutto, di non essere creduti, di essere allontanati dalla famiglia, di subire ripercussioni dal proprio aguzzino. Alcuni sono stati plagiati a tal punto da non comprendere quello che stanno subendo. L'argomento è veramente delicato ma l'autrice sa di cosa parla e conosce molto bene queste problematiche, perchè ha lavorato per molti anni con gli adolescenti. É stata schietta, realista, non ha addolcito la pillola, ma è riuscita a farlo in modo molto intelligente e sensibile. Ha mostrato quanto sia importante tenersi d'occhio a vicenda, perchè a volte il sistema fallisce. A volte la scuola non si accorge di nulla, gli insegnanti non colgono i segni, e chi si insospettisce per qualche comportamento strano spesso tace, per non mettersi in mezzo. Invece bisogna osservare, bisogna preoccuparsi di chi ci sta intorno, parlare, denunciare. Bisogna rischiare.    

Oltre al tema degli abusi, in questo libro vengono affrontati anche alcuni problemi molto comuni tra gli adolescenti, ovvero la dislessia, da cui è affetto Julian, e l'ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, che invece interessa Adam. Sono temi molto importanti da discutere, soprattutto tra i più giovani, perchè sono disturbi comuni ma che a volte ci mettono tantissimi anni ad essere diagnosticati. Sensibilizzando e informando meglio i ragazzi, ma anche gli adulti, su quali sono i segnali a cui fare attenzione sarà sempre più facile individuare il problema e aiutare chi ne ha bisogno

Una gabbia di stelle è un romanzo realista, duro, doloroso, che lancia un messaggio incredibilmente positivo e dà speranza, sprona gli oppressi a reagire, spinge tutti gli altri a tenere gli occhi aperti e a vegliare sulle persone amate. E non solo a caccia di abusi, ma di tutti quei fantasmi silenziosi che rischiano di portare all'autodistruzione. Un romanzo formativo sia per gli adolescenti che per i loro genitori. É un libro che deve essere letto, di cui si deve parlare. Perchè libri come questo lasciano un segno indelebile. 


½ Bellissimo!
 
"Quando ero piccolo, mi riempivo sempre la testa di pensieri, perchè sapevo che, non appena finiva la scuola, mia madre e mio padre volevano che glieli raccontassi tutti. Quando sai che c'è qualcuno a cui racconterai ogni cosa la tua giornata la vedi con i tuoi occhi e con i loro occhi, come se la vivessero insieme al tuo fianco. In caso contrario, non è solo non vederci doppio, è non vederci per niente. Perchè se loro non ci sono, non ci sei nemmeno tu."

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