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lunedì 22 ottobre 2018

RECENSIONE | Ogni stella lo stesso desiderio di Laura Bonalumi

Ogni stella lo stesso desiderio di Laura Bonalumi
Autoconclusivo
Il battello a vapore (2018) | 200 pagine | 13 euro

Le giornate a scuola scorrono serene e tranquille, quasi noiose. L'intera classe sembra assopita e Amelia passa il tempo a guardare fuori dalla finestra con aria sognante, ammirando l'arrivo dell'autunno. Finchè un giorno qualcosa sconvolge tutto: in classe arriva Guido, un nuovo ragazzo. Anche se sembra gentile ed amichevole, se ne sta sempre un po' in disparte, avvolto in un alone di mistero che si intensifica sempre di più a causa delle sue numerose e prolungate assenze. Amelia è incuriosita da lui. Nonostante lo conosca appena, sente che i loro sono spiriti affini. Inizia così a scrivergli, con una scusa qualsiasi, dando il via ad un'intensa corrispondenza che si trasforma in una bella amicizia. Con Guido, Amelia si sente se stessa, sente di poter parlare di tutto, di poter tirare fuori i suoi segreti, i suoi sogni, le sue paure. Lo stesso è per Guido, che le confida il suo più grande segreto, un segreto che gli toglie il fiato ma non la voglia di vivere...
Recensione 
Negli ultimi anni ha preso piede un sottogenere che è stato denominato sick-lit, di cui fanno parte libri come Colpa delle stelle di John Green, per citare uno dei più famosi. Si tratta di libri che vogliono avvicinare il pubblico, e i più giovani in particolare, ad argomenti delicati come la malattia e la morte, e mostrare realtà dure, difficili, ma che non possono essere ignorate. Un po' come la realtà di Guido, che ha diciassette anni, scrive poesie che non fa leggere a nessuno e ha passato tutta la vita dentro e fuori dall'ospedale a causa della fibrosi cistica. Di questa malattia so molto poco, lo ammetto. Ho letto qualcosa in merito recentemente proprio a causa di un libro, Five Feet Apart, che uscirà prossimamente in Italia, sia in libreria che al cinema, e racconta una storia un po' simile a quella di cui parla Laura Bonalumi. La fibrosi cistica è una malattia genetica a cui non esiste cura. Colpisce in particolare l'apparato respiratorio e quello digerente perchè l'alterazione genetica che interessa chi ne soffre porta alla produzione eccessiva di muco, che ostruisce i bronchi e il pancreas, portando ad infezioni e malfunzionamenti del sistema. Viene chiamata anche malattia invisibile, perchè non lascia danni evidenti e i suoi sintomi, per chi osserva dall'esterno, sono simili a quelli di semplici malanni stagionali. Chi soffre di questa malattia ha anche il sistema immunitario gravemente compromesso e deve fare attenzione ai contatti umani, perchè il minimo raffreddore potrebbe portare ad una gravissima infezione. L'aspettativa di vita è di 35/40 anni. La storia di Amelia e Guido, una storia vera, anche se romanzata, è la storia di tante altre persone nella stessa situazione.  

Anche se la seguo da tempo, questo per me è stato il primo libro di Laura Bonalumi, che è riuscita a colpirmi subito in positivo per la sua delicatezza e per la potenza del tema che ha deciso di trattare. La prima parte del romanzo è prevalentemente epistolare. Amelia e Guido si conoscono in classe, ma poi la malattia lo costringe ad un lungo periodo di assenza per motivi di salute non ben precisati, che contribuiscono ad accrescere il suo alone di mistero, spingendo Amelia a cercarlo incuriosita e un po' preoccupata. Attraverso email e chat vediamo nascere la loro amicizia, un rapporto dolce, fatto di sincerità, paure, sogni, che diventa sempre più intimo. Prima sono messaggi veloci, qualche riga qui e là sulla scuola, le interrogazioni, i compiti, ma piano piano le risposte si fanno sempre più frequenti, i messaggi più lunghi, gli argomenti più intimi. Nonostante si conoscano a malapena e dal vivo abbiano scambiato solo poche parole, dietro allo schermo i due si ritrovano a confidarsi tutto, scoprendo una sintonia unica e un legame che si fa sempre più forte. Lentamente, la malizia inizia a fare capolino nei loro discorsi e la necessità di incontrarsi si fa sempre più forte. Un primo appuntamento all'ospedale non è certo il sogno di ogni ragazza, ma nonostante il camice sterile che è stata obbligata ad indossare sul suo outfit accuratamente studiato per ore, Amelia quel giorno ha capito che tra loro era nato qualcosa di speciale. Lentamente, sono diventati indispensabili l'uno per l'altra. Mi ha fatto sorridere la potenza del loro amore, l'attaccamento, quasi ossessivo, le parole importanti, quasi esagerate, le poesie sdolcinate. Ma a quell'età è così. A diciassette anni l'amore è il più puro e il più forte, a quell'età siamo tutti convinti che nessuno al mondo abbia mai amato così tanto e che non finirà mai. Impulsivi, volubili, cocciuti, siamo stati tutti così all'inizio. Non c'è niente che possa mettersi in mezzo a due adolescenti innamorati che sognano un per sempre. 

La relazione tra Amelia e Guido viene ostacolata fin dall'inizio, non per cattiveria o sfiducia, ma per paura. Amare un ragazzo che potrebbe morire da un momento all'altro fa paura. Perchè significa non poter sognare un futuro insieme come fanno tutti, significa infiniti giorni in ospedale, cure, terapie, notti insonni, significa dover essere sempre costantemente allerta, rinunciare a tanto, privarsi di ogni avventura, allontanarsi ad ogni minimo malanno che per lui potrebbe essere fatale. Significa non potersi permettere di essere incoscienti o avventati, di fare qualche follia ogni tanto, di lanciarsi senza pensare. Ed è un bel peso per una ragazzina, un peso che nessun genitore, nessuna amica, vorrebbero vedere sulle spalle di chi ama. Ma Guido e Amelia affrontano tutto. I momenti brutti ci sono, non mancano i litigi, le incomprensioni, le urla, le lacrime, ma Amelia resta sempre al fianco di Guido, e lui, nonostante la malattia, dimostra una forza e un coraggio incredibili. Come si fa a non adorarli? Come si fa a non tifare per loro? Non riesco ad immaginare cosa possa significare vivere una situazione del genere.

La loro storia è dolceamara, ma piena di speranza. La Bonalumi è riuscita a scrivere un libro che, sebbene non brilli per originalità, trabocca però di tenerezza e parla della fibrosi cistica con delicatezza, con un protagonista che trasmette tanta voglia di vivere, ottimismo, positività. É stato un percorso lungo, difficile, ma Guido ha saputo trovare il lato bello della vita anche nella malattia ed è perfino riuscito a spuntare alcune voci della sua lista dei desideri. Soprattutto una. Innamorarsi.    

½ Non male

"La mia vita mi ha regalato una persona speciale che, stranamente, non si è mostrata a me in carne e ossa, perchè Lei è la mia carne. É le mie ossa. Come un'ospite indesiderata, si è presentata alla mia porta ed è entrata senza chiedere permesso. Si è intrufolata nella mia quotidianità e ne ha occupato ogni instante, ora, minuto. [...] Non è impresa facile dover sopportare qualcuno che non ci piace, qualcuno che non vorresti incontrare: conviverci tutti  giorni è quasi impossibile. Ma a me non è stata data scelta perchè Lei aveva già scelto, aveva scelto me, decidendo di abitarmi dentro. Io vivo e Lei vive con me.

1 commento:

  1. La tematica è sicuramente delicata, e spesso questo genere di libri eccede in romanticismo, usando la malattia solo come sfondo tragico. Sono contenta di sapere che la Bonalumi ha invece trattato questo argomento importante con estremo rispetto, riuscendo comunque a ritrarre una bella storia d'amore.

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