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venerdì 14 settembre 2018

RECENSIONE | Te lo dico sottovoce di Lucrezia Scali

Te lo dico sottovoce di Lucrezia Scali
Autoconclusivo
Newton Compton (2016) | 281 pagine | 4,90 euro

Mia è una giovane veterinaria molto appassionata che divide il suo tempo tra la clinica che gestisce e il nuovo progetto di pet therapy appena iniziato in collaborazione con l'ospedale. Vivace, intraprendente, ambiziosa, non ha un fidanzato, ma un compagno di letto piuttosto peloso: Bubu, il suo affettuoso amico a quattro zampe. Nonostante porti sulle spalle un fardello doloroso e abbia ormai imparato a convivere con la solitudine, Mia, in fondo al cuore, non ha smesso di credere nel grande amore. E forse, finalmente, è arrivato per lei il momento di essere felice. Lo pensa quando conosce Alberto, un affascinante medico che riesce a coinvolgerla fin da subito con la sua galanteria e la sua passionalità. Ma non è l'unico ad attirare le sue attenzioni. Anche Diego, un poliziotto appena arrivato in città, suo nuovo vicino di casa, fa breccia nel suo cuore, nonostante i modi bruschi e l'iniziale antipatia. Garbato e sofisticato l'uno, quanto l'altro è sfuggente e misterioso. Quale sarà per Mia la via della felicità?  

Recensione
Alla ricerca di qualcosa di romantico e frizzante ho deciso finalmente di provare a leggere il primo libro di Lucrezia Scali, quello con cui è riuscita a conquistare il web e che poi è diventato il suo trampolino di lancio per passare dal self publishing alla pubblicazione con Newton Compton. Lucrezia è sempre stata tra le mie blogger preferite, una tra le prime che ho scoperto, e ho continuato a seguirla anche come scrittrice con interesse. Mi ero ripromessa da tempo di leggere qualcosa di suo. Per questa lettura avevo aspettative piuttosto alte, visto che il libro è piaciuto così tanto al pubblico da attirare l'attenzione di una casa editrice. Le recensioni positive online non mancano e molte lettrici hanno dimostrato un sincero entusiasmo per questa storia, intessendone le lodi. Speravo di poterne parlare bene anche io, ma purtroppo devo dire che il primo impatto non è stato dei migliori.

Come ho ripetuto molte volte, non sono una grande lettrice di romance, ma non li disdegno neppure. Ne ho letti e amati tanti, ma ammetto di essere diventata molto selettiva con questo genere, perchè è uno di quelli che più si presta a cadere nei clichè e nella banalità. Sono diventata molto severa e ormai non sono molti quelli che superano il mio attento esame, ma non sono neppure una che boccia un libro a priori solo perchè è un romance. Nel caso di Te lo dico sottovoce, pur avendolo iniziato con le migliori intenzioni, le cose non sono andate bene come speravo. Anzi, è stata una lettura decisamente deludente. A parte la prevedibilità, ciò che mi ha più infastidito è stata la grande, esagerata, abbondanza di elementi drammatici. Come se l'autrice avesse voluto inserire tutti quelli immaginabili per dare più emozione ed intensità alla sua storia, per toccare una gamma di lettori più ampia possibile, con il risultato di avere messo insieme un'accozzaglia di temi, alcuni anche molto delicati, e averne fatto un minestrone. Questa scelta a mio parere non ha fatto altro che indebolire una trama già abbastanza povera, seppellendola sotto un mare di inutili drammi. All'inizio la lettura scorreva molto piacevolmente. La penna di Lucrezia Scali è un po' acerba, essendo questo il suo esordio, ma godibile e vivace. Dopo un po' però la mia empatia e la mia buona volontà sono venuti meno di fronte ad una montagna di situazioni veramente assurde. La parola chiave è 'troppo'.

Mia è un personaggio interessante, anche se non sempre coerente con se stessa. Una bella e giovane veterinaria che nonostante venga da una famiglia molto ricca e altolocata non si è mai accontentata di fare la mantenuta o la moglie trofeo, ma si è rimboccata le maniche e ha lavorato duramente per seguire il suo sogno, riuscendo ad aprire una clinica veterinaria tutta sua e diventando una professionista molto stimata nel suo settore. Ho apprezzato la sua intraprendenza e la sua forza, e mi sono goduta tutta la parte dedicata ai cani e alla pet therapy. Sono sicuramente le scene meglio riuscite, tenere, intense, dolci. Bambini e cani intenerirebbero anche il più ostico detrattore di romance. Ho apprezzato decisamente meno la vita amorosa di Mia e l'immancabile  banalissimo triangolo. I triangoli amorosi sono un argomento piuttosto dibattuto tra i lettori. C'è chi li ama e chi li odia. Io, mi colloco a metà strada. Spesso non li sopporto, ma a volte se sono ben costruiti mi ritrovo a tifare per uno o per l'altro, o addirittura a non sapere chi scegliere. Non è questo il caso purtroppo. Dire che la parte meno riuscita di un romance è la storia d'amore non è molto positivo, temo, ma è proprio quello il lato dolente del libro. Ho trovato tutti i tira e molla con Alberto e Diego estremamente noiosi e non sono riuscita minimamente a farmi coinvolgere. Alberto è chiaramente un personaggio di contorno, inserito per smuovere le acque e rendere le cose più complicate. È evidente fin da subito che il vero interesse amoroso della protagonista sarà Diego, con cui battibecca e scambia battute velenose nella più banale delle tradizioni di amore/odio, per poi diventare tutta miele nel momento in cui scatta l'intesa. Un cambiamento troppo improvviso e repentino. Avrei preferito che l'autrice si fosse concentrata maggiormente sull'evoluzione del rapporto con Diego, con tutte le sue problematiche, senza allungare il brodo con la presenza di un personaggio francamente inutile come Alberto.    

Un'altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è che le vicissitudini di Mia ad un certo punto prendono una piega veramente assurda. Non sono una che spoilera, quindi resterò sul vago, ma in alcune occasioni mentre leggevo mi sono seriamente chiesta cosa stesse succedendo e se alcuni dei personaggi non avessero bisogno di un po' di belle sedute da uno psicologo. Prendiamo lo stratagemma della madre di Alberto, per esempio. Per non parlare poi di un elemento che emerge dalle rivelazioni sul passato di Diego. Ho avuto i brividi. I brividi. Non so se sono io che sono esagerata, ma spero che davvero non ci siano persone che considerano romantica una cosa del genere. Io sarei scappata! L'ho trovata una cosa veramente inquietante.

In conclusione, non la più brillante delle storie d'amore. Scritto piuttosto bene, ma banale, pieno di clichè e di drammi esagerati. Se mal sopportate clichè e tira e molla non è il libro per voi probabilmente, ma potreste apprezzarlo se siete grandi appassionate di romance e di triangoli amorosi, oltre che delle simpatiche bestiole a quattro zampe. Darò sicuramente una seconda possibilità all'autrice sperando di vedere un po' di brio e originalità in più nei suoi lavori successivi!


Così così

Avrai una vita piena di belle cose, alcune talmente grandi che penserai di non meritarle. Cerca di essere felice ogni giorno della tua vita, e non credere mai che una cattiva notizia possa strappati di mano quella felicità. Accetta ciò che viene e sorridi, perché sei viva. Perché sei giovane e bella, intelligente e con un grande cuore.

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