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lunedì 4 settembre 2017

RECENSIONE | Playlist - Jen Klein

Playlist di Jen Klein
Autoconclusivo
DeAgostini (2017) | 384 pagine | 14,90 Euro

Ogni mattina June e Oliver vanno a scuola insieme, obbligati dalle madri, grandi amiche e vicine di casa. I due però non hanno niente in comune e non sanno cosa fare durante i noiosi viaggi in macchina, a parte bisticciare. Non c'è un solo argomento su cui la pensino allo stesso modo. Oliver è popolare ed estroverso, amico di tutti, sempre in mezzo alla gente, sempre presente ad ogni evento. June non vede l'ora di andare al college, passa il tempo con pochi ma preziosi amici e considera stupidaggini tutto ciò che riguarda il liceo, che per lei è solo l'ultimo passo prima che la vita inizi davvero. Sono come il giorno e la notte. Una passione comune però ce l'hanno: la musica. Ma mentre June ha un'anima rock, Oliver ha un debole per il pop. Nasce così la loro playlist: ogni volta che uno dei due riuscirà ad avere la meglio in una discussione dimostrando che la propria tesi è la più valida, potrà aggiungere una canzone.    

 
Recensione
Guardate bene la faccia annoiata che appare sulla cover italiana di questo libro. Ecco, quella ero io durante la lettura. Mi dispiace molto dirlo, perchè questo libro aveva il potenziale per essere davvero adorabile, ma è stata una delusione completa, nonostante non avessi particolari aspettative. Lento, noioso, scialbo. Talmente anonimo che sta già svanendo dalla mia mente. Ho sempre un occhio di riguardo per i romanzi YA targati DeA, perchè la maggior parte delle volte li adoro, che siano fantasy o romantici, ma a volte qualche scivolone capita anche ai migliori e questo è uno di quei casi. Una lettura che piacevole, se siete giovani lettrici in cerca di qualcosa di leggerissimo e senza pretese, ma niente di più. 

L'idea su cui è costruito in realtà è molto carina. June e Oliver sono due adolescenti diversissimi costretti ogni giorno a percorrere insieme la strada che li divide da casa a scuola nella stessa automobile. Non hanno niente in comune, la vedono diversamente su ogni cosa. Uno dice bianco, l'altro dice nero. Uno dice sì, l'altro di no. Non trovano un solo punto in comune e quindi discutono continuamente. E la cosa era stuzzicante. Mi piaceva questa contrapposizione così netta tra loro. Immaginavo un rapporto piuttosto burrascoso, tanta antipatia, perfino un po' di odio. Invece in realtà June e Oliver vanno piuttosto d'accordo. Fin dall'inizio sono gentili e cordiali, civili tutto sommato. Le loro discussioni sono leggere, scherzose, e per quanto cerchino di avere ragione rispetto all'altro non finiscono mai ai ferri corti sul serio. Si scambiano bigliettini, si mandano messaggi, chiacchierano fuori da scuola. Sono semplicemente due amici che discutono animatamente. Divertente l'espediente della playlist, a cui aggiungono una canzone ogni volta che uno dei due riesce a dimostrare di avere ragione. Probabilmente l'unico sprizzo di originalità della storia. Agli amanti della musica magari verrà voglia di ascoltare le canzoni preferite di Oliver e June durante la lettura, per entrare meglio nella storia. Purtroppo l'estrema lentezza, la mancanza di avvenimenti interessanti o colpi di scena e la trama molto debole hanno affossato ogni buona intenzione.

Il problema principale è June. É una protagonista terribilmente irritante. Non fa che lamentarsi di tutto, snobba qualsiasi attività o evento scolastico perchè li considera stupidi, anzi considera tali l'intero liceo e tutto il corpo studentesco. É negativa, cinica, non fa che parlare male di tutti. E soprattutto da poca importanza a qualsiasi cosa faccia parte della sua esistenza, perchè sostiene, con petulante insistenza, che la vita vera inizi solo con il college e che tutto quello che è stato prima non avrà più importanza una volta finito il liceo. Quindi porta avanti una relazione con un ragazzo che non ama, perchè tanto appena andranno al college si lasceranno (e lo tradisce pure con un altro ragazzo altrettanto insignificante per lei), non partecipa ad attività sociali perchè tanto appena andrà al college non vedrà mai più quella gente, non si spreca nel fare nuove amicizie, costruire nuovi rapporti perchè tanto tutto cambierà e non ne vale la pena. Si crede superiore, più intelligente, più sveglia, migliore di quella scuola e di quella città, ma risulta solo snob e arrogante, oltre che davvero antipatica. Oliver invece è carino, solo un po' scemo a volte, come tutti i maschi in fondo. In linea di massima mi è piaciuto. Non è un personaggio particolarmente memorabile, rientra in tutti i clichè possibili e mi ha dato la sensazione di essere uno che cerca troppo di fare bella impressione sugli altri, il bravo ragazzo ad ogni costo, ma gli spetta di diritto una bella pacca sulla spalla solo per aver sopportato June, e senza mai pensare all'omicidio! Ci vuole coraggio! Bravo! 

Tutto ciò che fa da contorno alla storia principale, è aria. Un elettrocardiogramma piatto. Un clichè continuo. Un amico gay assolutamente fabulousss per lei? C'è. Un migliore completamente idiota per lui? C'è. Un fidanzato inutile e irrilevante per lei e una fidanzata oca per lui? Ci sono. Una scena madre al ballo scolastico? Come può mancare. Umorismo scadente e studenti intelligenti come un lavandino? Gli atleti dipinti come una manica di imbecilli? Yes. Ogni tanto c'è qualche piccolo elemento degno di nota, ma svanisce in fretta. E' tutto talmente scontato, talmente banale, che per me lo sfondo si è fuso in un'unica macchia sfocata priva di interesse che mi è passata davanti agli occhi senza lasciare nulla. E in effetti è questa la sensazione a fine lettura. Nulla. Zero. Un vero peccato.

Una lettura frivola, banale, che intrattiene il lettore ma non lascia niente dietro di sè. Senza infamia e senza lode. Come sempre non lo sconsiglio, ma direi che il suo pubblico ideale sono le grandi (grandissime!) amanti di romance YA e le giovanissime lettrici, soprattutto se appassionate di musica. 


Così così

«Eravamo amici, ed era fantastico, e poi ho pensato che forse eravamo qualcosa di più che amici, ma non volevo rovinare tutto. Io stavo con Ainsley e tu con Itch e sembrava che fosse perfetto. Nel senso che non avremmo rovinato tutto cercando di avere qualcosa di più di un’amicizia, anche se sapevo – lo sapevo, June – che tu e io insieme eravamo qualcosa di molto più speciale e interessante di noi con qualcun altro.»

6 commenti:

  1. Purtroppo ho pensato la stessa cosa :( è carina l'idea ma noioso e la protagonista si fa odiare!

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  2. E pensare che ero dispiaciuta di non averlo comprato...
    Questa recensione mi fa sentire più leggera :P

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    1. Ecco diciamo che ci sono titoli la cui mancata lettura potrebbero pesare sulla tua anima più di questo, quindi non ti tormentare troppo XD

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  3. Ed io che ci stavo facendo un pensierino perché oggi l'ebook è in offerta......

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Grazie per aver letto il mio post ❤
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