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martedì 17 marzo 2015

RECENSIONE: Tre anime - Janie Chang

Titolo: Tre anime 
Titolo originale: Three Souls
Autore: Janie Chang 
Editore: Fabbri Editore 
Pagine: 462      
Prezzo: 14,90 Euro    
Anno: 2014

Trama: "Abbiamo tre anime, o almeno così mi è stato detto. Ma solo morendo ho scoperto che è vero." Mentre la giovane Leiyin assiste al proprio funerale dall'alto, in bilico tra due mondi, scopre che l'unico modo per uscire dal limbo in cui è rimasta intrappolata è rivivere una a una le proprie colpe. In un doloroso viaggio tra i ricordi, Leiyin rivede la sua adolescenza privilegiata, trascorsa in un'elegante villa tra l'amore per i libri e le speranze di un avvenire dorato, mentre fuori la Cina è sconvolta dalla guerra civile. Fino all'incontro con l'affascinante Hanchin, poeta e militante comunista, che la seduce al primo sguardo, la corteggia regalandole una copia del romanzo proibito Anna Karenina e la istiga a sfidare il padre, pur di inseguire quell'amore illecito. La punizione avrà conseguenze durissime: un matrimonio non voluto, una maternità difficile, persino la morte di Leiyin. Perché lei per quell'amore è stata disposta a tutto. Persino a un tradimento terribile, che ora, forse, è venuto il momento di espiare.

Recensione 
Secondo le credenze cinesi abbiamo tre anime. Leiyin scopre che è davvero così il giorno della sua morte. Non ricorda nulla della sua vita, ha una sola certezza: prima di poter proseguire il suo viaggio verso la reincarnazione dovrà rivivere le sue colpe e rimediare ai suoi peccati. Al suo fianco nell'ultimo viaggio, le sue tre anime. In loro compagnia ripercorre la sua vita: l'agiata vita familiare nella bella Changzhou, le amate sorelle, i libri, il sogno di andare all'università e diventare insegnante, ma soprattutto l'amore per il poeta comunista Hanchin, un uomo tanto affascinante e intelligente da fare perdere a Leiyin tutto il suo buon senso. Ha la testa colma di sogni e il cuore pieno di buona volontà, ma il suo è un animo troppo audace per quell'epoca, in cui una donna doveva essere solo moglie e madre. Dopo un tentativo di fuga finito male,  Leiyin viene relegata in una cittadina di campagna, dove diventa moglie di un uomo semianalfabeta. La noia la divora, la tristezza appesantisce il suo cuore. L'incubo però piano piano svanisce. La famiglia le vuole bene, il marito l'adora, e la sua gioia più grande, la sua piccola Weilan, con il suo sorriso e la sua intelligenza riempie i suoi giorni di una felicità mai provata prima. Ma Leiyin non dimentica mai Hanchin, e proprio lui sarà la sua rovina, e la sua colpa più grande..

Era da tempo che non leggevo una storia così triste. Non quel genere di tristezza che ti fa necessariamente piangere a dirotto in stile Colpa della stelle, una tristezza più profonda e cupa, che ti svuota e ti lascia in un angolo a rimuginare sull'ingiustizia della vita. Ho sofferto atrocemente con Leiyin, ho continuato a ripensare alla sua storia mentre prendevo sonno ieri sera, e poi appena sveglia, e ho continuato a pensare a lei tutto il giorno, tanto mi aveva colpito. Una storia, la sua, tristissima, ma bellissima. L'inizio, è un po' un trauma. Fin da subito sappiamo che Leiyin è morta, lasciando una figlia piccola e una famiglia affranta dal dolore. Ma è bloccata, non può andare oltre, perchè è colpevole di un grave peccato commesso in vita. Per scoprire ciò che ha fatto e come fare per rimediare, Leiyin e le sue tre anime, tre piccole sagome luminescenti che l'accompagnano sempre, ripercorrono tutti i ricordi della ragazza. La prima cosa che colpisce è la condizione delle donne nella cultura cinese. Siamo alla fine degli anni '20. Le ragazze non venivano istruite, spesso erano semianalfabete e avevano appena qualche nozione di matematica necessaria per i conti di casa. Nel casi più fortunati, nelle famiglie più benestanti e istruite, arrivavano al liceo, ma difficilmente andavano oltre. Per le famiglie era uno spreco di soldi investire tanto nell'istruzione di una femmina. Il loro scopo era essere mogli obbedienti e madri fertili, non occorreva che si interessassero di libri e attualità. Leiyin è nata in un'epoca sbagliata, nel posto sbagliato. E' brillante, intelligente, ha una mente vivace, vulcanica. Tutto l'affascina e la incuriosisce. Qualità malviste in una giovane di buona famiglia. Una situazione davvero avvilente per lei, che sogna di diventare insegnante e contribuire al bene del Paese. Impossibile non mettersi dalla sua parte e tifare per lei. Impossibile non disperarsi con lei mentre i suoi sogni si allontanano sempre di più. Un personaggio da amare per la sua tenacia e la sua passione. Uno dei punti forti di questo libro sono proprio i suoi personaggi. Ognuno di loro è costruito con maestria e cura, dai personaggi principali fino ad ogni piccola comparsa. Sono tutti splendidamente caratterizzati. Gaoyin e Leiyin, le amate sorelle e uniche confidenti, Changyin, il fratello maggiore, Tongyin, il minore e scapestrato, il severo padre, l'arguta matrigna, allo stesso tempo saggia come una matrona, ma di buon cuore come una sorella, l'amica del cuore Nenmei, con cui condivide sogni e speranze. E poi il marito Baizen, l'adorabile figlia Weilan, i suoceri Jia Po e Gong Gong e molti altri. Ma soprattutto Hanchin. L'unico vero amore della vita di Leiyin. Un uomo intelligente, affascinante, deciso a cambiare il mondo. Un poeta, un letterato, un uomo di politica acculturato e pieno di sogni. L'ho amato alla follia e l'ho odiato ferocemente. Proprio come ha fatto Leiyin. Oltre i personaggi, ho apprezzato molto anche l'ambientazione, la ricostruzione storica e l'atmosfera. Ma la cosa che sicuramente mi ha colpito di più di questo libro è l'incredibile empatia che mi sono ritrovata a provare verso la protagonista. L'autrice è riuscita a renderla così vera. Ho gioito e sofferto con lei, mi sono arrabbiata, ho sospirato, ho sognato, ho pianto, mi sono indignata, disperata, ho sentito l'amore e l'odio . L'autrice è riuscita a farla uscire dalle pagine del libro. Leiyin vive nei cuori dei suoi lettori. E magari nella sua prossima vita, sarà più fortunata.                               Valutazione: ½ Bellissimo!       
 "Non si può fare un conto tra intenzioni buone o cattive. 
C'è solo una vita, una morte, ciò che è stato evitato, ciò che è stato provocato."
    

4 commenti:

  1. Ho deciso: lo voglio prendere! *___*
    Mi dà tantissimo l'idea di una storia che ben si adatterebbe a una trasposizione cinematografica, fra le altre cose... non so nemmeno io il perchè, ma è così! XD

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    Risposte
    1. Tu hai una mente cinematografica, leggi e ti immagini già i film xD Dovrebbero assumerti ad Hollywood xD Comunque in effetti hai ragione, sarà perchè è una storia che copre molti anni, e la vediamo 'raccontata' dallo spirito di lei. Ha un che di cinematografico :)

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  2. Oddio, nonostante la tristezza mi hai messo una curiosità incredibile addosso! Non lo conoscevo ma mi ispira un sacco!

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Grazie per aver letto il mio post ❤
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